Immigrati, Terzi: “un popolo è affamato non è mai libero”

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9 FEB – “Quando un popolo è affamato non è mai libero: è spesso costretto a migrare per ritrovare quelle libertà fondamentali le cui gravi violazioni creano destabilizzazione e conflitti”.

(Istat: in Italia 8 milioni di poveri, 3,4 milioni in povertà assoluta)

Così il ministro degli Esteri Giulio Terzi, intervenendo al Seminario dell’Osce sulla prevenzione alla tratta degli essere umani nel Mediterraneo, ha sottolineato come “il nesso inscindibile tra migrazioni, sviluppo e diritti” sia al centro del fenomeno del traffico delle persone. Nesso che “é parte integrante anche della diplomazia della sicurezza, che ho posto al centro dell’azione del Ministero degli Esteri”, ha spiegato il ministro evidenziando come “non possiamo illuderci di estirpare il crimine del traffico degli esseri umani solo con la repressione. Occorre anche comprenderne e prevenirne le cause profonde“.

“La tratta degli esseri umani è uno dei crimini più aberranti del mondo contemporaneo: è la schiavitù del XXI secolo”, ha affermato Terzi. “La coscienza degli italiani è profondamente ferita dalle tragedie delle carrette del mare e dalle immagini di disperazione di migliaia di donne e uomini. Ci ribelliamo con sdegno a tale disumano fenomeno“, ha proseguito il titolare della Farnesina. Occorre fare in modo che gli strumenti (miliardi) messi in campo dalla comunità internazionale (Osce, Ue, Onu e Consiglio d’Europa) “si traducano in una forte dimensione regionale” mettendo “il Mediterraneo al centro della strategia internazionale di lotta alla tratta. La gestione di un fenomeno così complesso non può ricadere solamente sugli Stati più direttamente esposti per collocazione geografica”. (ANSAmed).

Apprezziamo lo sdegno e la sensibilità del ministro Terzi verso gli immigrati, ma lo invitiamo ad occuparsi, con lo stesso furore ideologico, anche di questo

Istat: in Italia 8 milioni di poveri, 3,4 milioni in povertà assoluta

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