20 genn – ”Non possiamo rimettere l’Italia nelle mani degli incapaci che l’hanno portata al novembre 2011. La vecchia politica non deve tornare. Il governo tecnico non sarebbe stato chiamato se la cosa pubblica fosse stata nelle mani di politici capaci e credibili”.
Lo sottolinea il premier uscente Mario Monti in una intervista al direttore del ‘Corriere della Sera’, Ferruccio De Bortoli (suo amico del Bilderberg) , nella quale spiega il perche’ della sua ‘salita in politica’ e le prossime mosse elettorali. Il Professore traccia un bilancio della sua esperienza a palazzo Chigi e annuncia che nella sua ‘agenda’ potrebbe essere inserita anche una proposta di modifica della riforma Fornero del mercato del lavoro, ma ”per ora, su questa materia specifica nessun orientamento e’ deciso”.
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Sceso in politica per ostacolare il ritorno al governo dei “vecchi partiti, i vecchi apparati di potere, veri responsabili del declino” , perché “non possiamo rimettere l’Italia nelle mani degli incapaci, che l’hanno portata al novembre 2011”: il presidente del Consiglio uscente, Mario Monti, spiega in un’intervista al direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli le ragioni della sua ‘salita in politica’. E prospetta novità per la sua Agenda politica, comprese possibili modifiche alla legge Fornero. “Varie persone stanno lavorando ad affinare l’Agenda – dichiara il premier – Per ora non c’è, su questa materia specifica, nessun orientamento deciso”.
“Oggi gli italiani – afferma – hanno di fronte una straordinaria opportunità con una proposta politica seria e del tutto nuova“. In giornata il premier sarà a Bergamo con tutti i candidati della sua lista per il lancio della campagna elettorale e di un’agenda aggiornata che, rivela il Corsera, conterrà anche una proposta sul mercato del lavoro: “L’idea di trasformare, all’insegna della flexicurity, ovvero flessibilità più sicurezza, all’inizio in forma sperimentale – anticipa il quotidiano di via Solferino – i contratti precari in contratti a tempo indeterminato per i quali l’articolo 18, quello famoso sui licenziamenti, verrebbe sospeso almeno nei primi due o tre anni. Una riforma che prevederebbe anche il reddito minimo di cittadinanza”.
Monti spiega che, dopo il superamento della parte più acuta dell’emergenza crisi, pensava che si sarebbe fatto da parte, che “dopo aver contribuito a salvare il Paese, restando al di sopra delle parti avrei svolto tranquillamente le mie funzioni di senatore a vita, in attesa che qualcuno, forse, mi chiamasse Alla domanda se questo significhi una sconfessione della legge Fornero, Monti risponde: “Per ora non c’è, su questa materia specifica, nessun orientamento deciso”.
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