UE accelera i preparativi per una missione militare in Mali

Salafiti Ansar al Dine

11 gen. – L’esercito del Mali ha sferrato una massiccia offensiva contro il gruppo salafita Ansar al Dine, che controlla gia’ il nord del Paese africano e sta avanzando verso sud dopo aver conquistato Konna, una citta’ del centro.

Alle operazioni partecipano militari francesi che hanno gia’ bombardato postazioni ribelli, mentre il capo della diplomazia europea Catherine Ashton fa sapere che l’Ue sta accelerando i tempi per l’invio di una missione (di addestramento delle truppe locali) che trova il consenso di tutti i 27.

I soldati locali sono sostenuti anche da militari senegalesi e algerini e l’Ecowas (la Comunita’ degli stati dell’Africa occidentale) ha dato il via libera all’invio immediato di truppe. L’intervento militare fu autorizzato da una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu, la 2085 del 12 ottobre 2012, che copre anche l’azione della Francia. I 15 membri dell’Ecowas fissarono sulla carta l’invio di un contingente di 3.300 soldati. Il governo ha dichiarato lo Stato d’emergenza in tutto il Paese, a partire da oggi.

Il coinvolgimento dei soldati francesi nelle operazioni militari e’ stato confermato dal presidente Francois Hollande, il quale ha sottolineato che l’impegno durera’ fino a quando “sara’ necessario”. In precdenza il ministro per Veterani di Guerra, Kader Arif, aveva escluso la posibilita’ di inviare truppe francesi in Mali: ennesimo cortocircuito comunicativo della Francia di Hollande.

“I terroristi dovrebbero sapere che la Francia (ex potenza coloniale fino al 1960, ndr) sara’ sempre presente quando sono in discussione i diritti delle persone, di quelli che in Mali vogliono vivere liberamente e in democrazia”, ha spiegato il capo dell’Eliseo. Il Mali “sta rispondendo ad una minaccia terroristica proveniente dal nord”, ha aggiunto. Nel Mali vivono circa 6mila cittadini francesi. Poco dopo, il ministro degli Esteri, Laurent Fabius, ha annunciato che il sostegno militare francese alle truppe del Mali e’ iniziato oggi con un bombardamento dei caccia-bombardieri di Parigi.

Gli islamisti “vogliono conquistare tutto il Paese e instaurare uno stato terrorista”, ha assicurato Fabius, spiegando che Parigi ha deciso di accelerare ed intervenire perche’, “approfittando dei ritardi tra l’assunzione delle decisione (da parte della comunita’ internazionale) e la loro applicazione i terroristi e i gruppi criminali si sono spostati verso sud”. Il governo britannico ha annunciato il sostegno all’intervento francese.

Intanto da Bruxelles, l’Alto rappresentante della politica estera dell’Unione, Catherine Ashton, ha fatto sapere che “l’Ue accelerera’ i preparativi per l’invio di una missione militare in Mali”. L’operazione, che ha il via libera dei governi dei 27 governi, consentira’ a centinaia di militari di addestrare i soldati dell’esercito di Bamako, ma non di partecipare ad azioni di combattimento.

Ashton ha anche annunciato che l’Ue studiera’ nuove sanzioni da imporre a “tutti i gruppi legati ad organizzazioni terroristiche”. L’avanzata dei ribelli islamici in Mali – ha detto – impone “una maggiore risposta internazionale e in tempi rapidi”.
Testimoni la notte scorsa avevano riferito dell’arrivo di truppe straniere e di armi a bordo di un aereo da trasporto militare di fabbricazione francese, Transall, atterrato nella base di Sevare, nel Mali centrale, poco distante dalla citta’ di Konna. Il velivolo avrebbe fatto piu’ viaggi per portare uomini ed equipaggiamenti.

Dopo la presa di Konna, circa 1.200 ribelli si sono messi in marcia verso Mopti, localita’ 20 chilometri a sud, di importanza strategica al confine tra la zona controllata dagli islamisti e quella ancora nelle mani delle truppe governative. Il governo tedesco ha smentito le notizie riportate dal quotidiano francese Le Figaro a proposito di un dispiegamento congiunto franco-tedesco. Berlino ha escluso “per ora” la partecipazione in una missione internazionale nel Paese africano.