7 genn – Fa discutere in Arabia Saudita il matrimonio celebrato da un uomo di 90 anni e una adolescente di 15. Le nozze sono state celebrate alcuni giorni fa, dopo che la ragazza è stata ‘comprata’ dalla sua famiglia di provenienza con una dote di Ma ora l’uomo, che pure rivendica la “legittimità e correttezza” delle nozze, minaccia di ripudiare la sua giovane sposa e di chiedere la restituzione della dote versata alla sua famiglia. Il matrimonio, infatti, non è stato consumato, perché la prima notte di nozze e le notti successive la ragazza si è chiusa a chiave in camera, impedendo al suo sposo attempato di giacere con lei. L’uomo, citato da al-Arabiya, ha affermato di sospettare una “cospirazione” tra la sposa e sua madre.
La pratica dei matrimoni con giovani ragazze è diffusa in Arabia Saudita, ma l’età particolarmente avanzata dello sposo ha sollevato, in questo caso, una valanga di critiche sulla stampa e sui social network. Le critiche hanno colpito soprattutto la famiglia della ragazza, accusata di averla letteralmente venduta. Suhaila Zein el-Abedin, dell’Associazione nazionale saudita per i diritti umani, ha rivolto un appello alle autorità, affinché intervengano “al più presto per salvare questa bambina dalla tragedia che sta vivendo”. L’attivista ha ricordato come nell’Islam il matrimonio debba basarsi sul mutuo consenso e la decisione della ragazza di barricarsi nella sua camera prova che non era consenziente.
Jamal al-Toueiki, uno psicologo interpellato dalla stampa locale, ha spiegato che vicende come questa hanno gia’ indotto molte ragazze al suicidio. E anche su Twitter le proteste si moltiplicano. “Non si trattera’ di un caso di traffico di esseri umani punibile in base alle leggi saudite?”, si chiede il blogger Mouhammad Khaled Alnuzha. “Questa ragazza e’ considerata come un prodotto. Il padre l’ha venduta senza vergogna, in cambio di denaro, status e potere”, ha commentato l’utente SX84, che si definisce esperto legale. “Un uomo di 90 anni ha comprato un’adolescente o suo padre l’ha vendita? – si chiede la psicologa Samira Al-Ghamdi – c’e’ bisogno di una legge che punisca questi atti”.