Pannella condannato dalla Corte di appello di Roma, deve risarcire la collaboratrice

29 dic – Tegola giudiziaria per Marco Pannella. La sezione lavoro e previdenza della Corte di appello di Roma lo ha, infatti, condannato a pagare 250 mila euro in favore di una signora di 81 anni, Giuseppina Torelli, che dal 1982 al ’94 ha lavorato prima nel Partito Radicale e poi nel Gruppo Federalista Europeo, venendo retribuita come lavoratrice autonoma e, come da lei denunciato, spesso in nero.

La donna è stata, nell’aprile del 1994, licenziata in tronco e ha intrapreso subito le vie legali per vedersi riconosciuto lo status di lavoro subordinato. In base a quanto denunciato la donna ricopriva le mansioni di segretaria nei vari uffici del partito con un’attenzione ai temi della vita carceraria tanto da curare la corrispondenza dei detenuti e quella personale di Pannella. Al termine di una vicenda durata circa 19 anni è giunta la decisione del tribunale capitolino che ha fissato in 71 mila euro la somma destinata alla donna ma la cifra raggiunge i 250 (comprensivi del risarcimento per l’omesso versamento dei contributi assicurativi e previdenziali) a causa della rivalutazione e degli interessi.

Il legale di Pannella ha proposto alla donna una transazione con il saldo a rate di metà della cifra oggetto del contenzioso in cambio della rinuncia all’impugnazione della sentenza. La Torrielli, però, non ha accettato e il suo avvocato difensore, proprio in questi giorni, ha dato avvio al pignoramento presso terzi in danno di Pannella per l’importo totale di 256.420,82. ansa

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