28 dic – “Mario Monti ha reso chiara la natura politica e culturale del proprio progetto politico quando ha varcato la soglia della sede del Partito Popolare Europeo e quando è andato a Melfi insieme a Marchionne e nei giorni successivi ha attaccato la Cgil.
Monti sta da una parte del mondo. Noi progressisti stiamo dalla parte del mondo del lavoro, stiamo dalla parte della redistribuzione delle ricchezze e dalla parte della giustizia sociale”. Lo afferma Nichi Vendola in un’intervista andata in onda questa sera nell’edizione delle 20 del Tg1.
“Io non amo molto la politica come alchimia e come giochino di Palazzo – prosegue il leader di Sel, rispondendo ad una domanda sul rapporto con i centristi – noi dobbiamo portare al governo un programma di cambiamento.
Questa è la domanda che c’è oggi in Italia: come si fa a salvare la scuola pubblica, come si restituiscono diritti ai lavoratori e alle lavoratrici, come si lotta contro il muro della precarietà. Questo è il programma del centrosinistra, chiunque voglia arricchire questo programma è benvenuto”.
“Ma questa è la direzione di marcia. Sono consapevole – prosegue Vendola in merito ai futuri rapporti con il Pd – del fatto che una prova di governo comporta un grande senso di responsabilità: abbiamo di fronte un Paese sofferente, un’Italia da salvare. E credo che la regola dei gruppi parlamentari che discutono, votano e decidono quale sia l’atteggiamento da assumere nelle Aule parlamentari sia un atteggiamento di grande coerenza. Sulle questioni più delicate è bene che con un referendum ci si rivolga al nostro popolo, al popolo del centrosinistra”. (LaPresse)