28 dic – Prende forma l”’Agenda Monti per l’Italia”, la nuova formazione politica ispirata da Mario Monti, che ne sara’ il capo, e che si presenta, senza reticenze, con aspirazioni maggioritarie. Una formazione che dal punto di vista elettorale sara’ una lista unica al Senato e una coalizione alla Camera. E’ lo stesso presidente del Consiglio dimissionario a tratteggiarne i contorni, nel corso di un’estemporanea conferenza stampa convocata a Palazzo Madama in serata, a conclusione di un lungo vertice dei ‘centristi’ durato circa 4 ore in una sede romana a lungo tenuta segreta.
Dal punto di vista programmatico la nuova formazione ”guarda prioritariamente all’Europa” ma senza esserne succube (al contrario vuole giocare un ruolo ”da protagonisti”), mentre politicamente non si propone come un semplice tentativo di inserirsi tra i due poli di centrosinistra e centrodestra (”un bipolarismo che negli anni ha mostrato evidenti limiti”), ma come incisiva proposta di ”rinnovamento politico del Paese”, a cominciare da ‘‘nuovi criteri di aggregazione”, che guardano a uomini di buona volonta’, che operano per ”la crescita dell’Italia”.
E’ questo il discrimine cui guarda il nuovo soggetto politico, che pero’ – assicura Monti – ”si rivolge a credenti e non credenti”, a tacitare i timori di chi guarda con un certo sospetto il pieno appoggio decretato dall’Osservatore romano e dal Cardinale Bagnasco al premier uscente, perche’ – sono ancora parole di Monti – ‘‘le questioni etiche sono fondamentali non meno che l’emergenza economica, ma non e’ su queste questioni che si articola questa formazione”. Sara’ poi la ”coscienza individuale e la sede parlamentare” i luoghi dove questi valori potranno esplicarsi, sottolineando che ”la liberta’ di coscienza e’ molto importante”.
Una formazione che sta raccogliendo ”un consenso ampio, convinto e credibile” e che conta tra le adesioni gia’ avute figure quali Pier Ferdinando Casini per l’Udc, Benedetto Della Vedova di Fli, Linda Lanzillotta, Nicola Rossi, oltre ad esponenti politici come Pietro Ichino del Pd e Mario Mauro del Pdl, esponenti della societa’ civile organizzati in varie forme. Non era presente al vertice del pomeriggio Luca Cordero di Montezemolo, ma al suo posto figuravano i due principali esponenti di Italia futura, Calenda e Romano, inoltre il presidente della Provincia di Trento, Lorenzo Dellai, Andrea Olivero delle Acli e alcuni ministri tra cui Andrea Riccardi, Corrado Passera, ed Enzo Moavero Milanesi.
Una formazione politica, infine, che ”non sara’ partito”, ma avra’ uno statuto che ”consentira’ un’ordinata convivenza tra forze politiche, associazioni e individui”, con ”regole di governance molto esigenti” peraltro ”gia’ accettate”, che si avvarra’ della supervisione di Enrico Bondi, designato dal premier dimissionario a ”verificare e valutare su eventuali conflitti di interesse dei candidati”. asca