Lettera degli studenti del Polo Liceale di Imola

Riceviamo e pubblichiamo

22 dic – Siamo stanchi. Siamo giovani ma siamo stanchi, stanchi di essere sempre i primi sui quali si ripiega, sulle cui teste si pensa di tagliare. Ciò che è stato fatto dalla politica alla scuola nell’ultimo decennio, se non di più, è solo questo: tagliare.

L’istruzione dovrebbe essere la base di un paese, le fondamenta da cui partire per dar vita a uno stato d’elite. E invece anno dopo anno gli istituti hanno ricevuto sempre meno fondi, hanno visto tagliare  e stravolgere gli orari dei vari corsi, con conseguenze ben evidenti. Ci sono scuole, anche sul territorio, che hanno dovuto eliminare laboratori per la mancanza di fondi, altre che hanno potuto portarli avanti solo grazie alle donazioni. Non è questo quello che vogliamo!

Tutti, hanno visto il proprio futuro mutare di continuo ogni volta che veniva proposta una nuova riforma dell’istruzione. Ecco perchè anche al polo liceale abbiamo deciso di mostrare il nostro dissenso con attività autogestite. Inizialmente le lezioni sono state proposte solo per sabato 24 novembre, ma anche in seguito alle numerosissime richieste pervenute dagli studenti che desideravano continuare questo tipo di attività, sono stati concessi altri due giorni: mercoledì 28 e giovedì 29.

In queste tre occasioni gli studenti hanno unito le forze organizzando attività alternative di varia natura, senza mai far mancare, in ognuno dei tre giorni, una lezione/dibattito per discutere di ciò che avrebbe comportato l’approvazione del ddl 3542 “Norme per l’autogoverno delle istituzioni scolastiche statali”, rigettato lo scorso novembre, che tra le altre cose prevedeva il dimezzamento dei rappresentanti degli studenti in consiglio di Istituto (da 4 a 2), una maggiore autonomia agli istituti, la creazione di un “comitato” di autovalutazione degli insegnanti, ma soprattutto la possibilità, per gli enti esterni alla scuola, di entrare a far parte del Consiglio di Istituto (che avrebbe cambiato nome in Consiglio di Autonomia) nel numero massimo di 2.

Si sono prestati a questo dibattito il dirigente scolastico Lamberto Montanari e Giulia Barelli, rappresentante della Rete degli studenti Medi dell’Emilia Romagna. Altri argomenti trattati sono stati storia politica moderna, turismo sessuale, libertà e partecipazione, omofobia, droghe leggere, dipendenza da social network, razzismo, la condizione della donna nella storia, mafia al nord ecc. In questo modo, con l’informazione,  abbiamo manifestato il nostro dissenso dalle politiche attuate nei confronti dell’istruzione, perchè crediamo sia fondamentale essere informati per poter combattere chi vuole distruggere il nostro futuro.

Non bisogna restare impassibili di fronte a certe avvenimenti, perché un atteggiamento  disinteressato è sinonimo di accontentarsi. E noi non ci accontenteremo. Siamo il futuro, e come tale vogliamo spazio, sia per noi, sia per i nostri figli. Chiudiamo proprio con questo. Che futuro vogliamo? Che scuola vogliamo? La scuola non deve essere solo un luogo in cui il sapere venga trasmesso in modo passivo.

Vogliamo un luogo al cui centro ci siano sempre gli studenti, liberi di poter apprendere nei modi più svariati, liberi di poter organizzare un laboratorio, di poter chiamare ospiti a un’assemblea senza temere di non poterlo fare per motivi economici. Questo, ugualmente, in tutta l’Italia! Sempre l’istruzione al primo posto!