18 dic – ”Finmeccanica non vuol essere monopolista e non lo e’ per cultura, ci confrontiamo sul mercato mondiale, che e’ competitivo a livello di nazioni, se non di continenti” ma in un ”periodo di scarsita’ di risorse” diventa necessaria da parte dello Stato una ”visione unitaria degli investimenti e dell’allocazione delle risorse per l’industria nazionale, da non disperdere” a causa di ”un’idea di mancata competitivita”’.
Cessione Ansaldo Energia: ci sarebbe una cordata italiana
Finmeccanica è in trattativa anche con i tedeschi di Siemens e il gruppo coreano Doosan per una cessione della sua quota del 55% in Ansaldo Energia; il restante 45% è del fondo statunitense First Reserve.
Giuseppe Orsi, presidente e amministratore delegato di Finmeccanica, e’ intervenuto cosi’ nel corso del convegno ”L’Italia sullo Shuttle”, iniziativa proprio del gruppo di Piazza Monte Grappa e di Thales Alenia Space svoltasi oggi a Roma.
”Il Cda di domani valutera’ e vedra’ le proposte. Stiamo valutandole tutte in modo coerente”. Lo ha detto il numero uno di Finmeccanica Giuseppe Orsi a margine del convegno ”L’Italia sullo Shuttle” oggi a Roma.
Per Orsi sui processi di dismissione del gruppo, ed in particolare per Ansaldo Energia, non ci sono impatti derivanti dalla crisi di governo: ”E’ un processo che oggi e’ nelle mani di Finmeccanica e del suo consiglio, lo stiamo portando avanti e come accade per merger e acquisizioni richiede il suo tempo”. ”Voglio una vendita corretta – ha concluso Orsi – e non affannata”.
Orsi, che ha ricordato i numeri della leadership di Finmeccanica nel settore aerospaziale e piu’ in generale del suo posizionamento mondiale (”13 miliardi di euro di fatturato, di cui un 50% in export e un 12%destinato agli investimenti, con 50.000 addetti dei quali 6.000 nel comparto spazio che vale 1.500 milioni di euro”) senza riferimenti diretti a vicende in corso o ad altri player ha comunque evidenziato come in questo comparto ”il tentativo di creare una seconda industria nazionale e’ un lusso che il Paese non puo’ permettersi” e che ”rischia di far morire entrambi”.
Per il numero uno di Finmeccanica c’e’ poi la necessita’, nel rapporto con le istituzioni italiane, di ”tornare al concetto di partnenariato industriale’‘ che tradotto significa ”collaborazione ad alto tasso tecnologico”. ”Il settore dello spazio – ha proseguito – e’ da sempre sinonimo di ricerca, sviluppo tecnologico e industriale. Ma nessuna industria puo’ fare da sola, ed il mancato supporto da parte delle istituzioni puo’ portare danni a tutta la filiera”.
Per questo il rischio del ”mancato rifinanziamento della legge 808/85 sul comparto, per il secondo anno consecutivo, impatterebbe in modo significativo” su tutto il settore industriale aerospaziale italiano, impedendo quegli investimenti in ricerca che, nonostante la crisi, Paesi come Germania, Francia o Uk ”stanno mantenendo” proprio come volano per la ripresa e ”nella consapevolezza che su questo non si puo’ restare isolati”.
Orsi ha poi indicato come per Finmeccanica sia in corso una ”trasformazione” che pur mantenendo il core business sui prodotti per la difesa guarda sempre piu’ alle soluzioni tecnologiche ”smart”. asca
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