L’UE è illegale e antidemocratica. Guarino: nel fiscal compact trucchi, imbrogli, arbitri e illegalità incredibili

da Movisol

8 dic – Due autorevoli voci si sono nuovamente levate a denunciare l’illegalità e il carattere antidemocratico dell’Unione Europea: il prof. Karl Albert Schachtschneider in Germania e il prof. Giuseppe Guarino in Italia.

Guarino ha denunciato non solo la dannosità del Fiscal Compact, ma anche la sua inapplicabilità. La denuncia dell’illustre giurista, anticipata in occasione della conferenza internazionale dello Schiller Institute e pubblicata successivamente su Milano Finanza del 28 novembre, “ha subito generato moltissime reazioni in ambito accademico e in Senato”, dove si è discussa la legge di Stabilità, scrive il quotidiano milanese.

Nell’articolo, che riassume uno scritto più corposo, Guarino dimostra che la Commissione Europea e non la Germania è stata la forza trainante dietro tutte le iniziative e le leggi di pareggio di bilancio, e che il regime imposto dal Fiscal Pact è inapplicabile. Viene sottolineato il fatto incontrovertibile che lo stesso Trattato del Fiscal Compact stabilisce (Art. 2,1 e 2) che “il presente trattato si applica nella misura in cui è compatibile con i trattati su cui si fonda l’Unione europea e con il diritto dell’Unione europea”. Poiché il diritto vigente dell’UE è l’Art. 126 del Trattato di Lisbona, che stabilisce la legittimità del deficit al 3%, la regola del Fiscal Compact non è applicabile.

Guarino denuncia anche il fatto che benché la regola del 3% sia formalmente stata sempre e l’unica legge vigente, essa in realtà non è mai stata applicata, perché la Commissione ha imposto, in violazione della legge, regimi di “convergenza” ben più rigidi.

A coloro che si dichiarano scettici sulle probabilità di successo di un ricorso contro il Fiscal Compact, che costringe l’Italia a tagliare 45 miliardi all’anno dal bilancio, Guarino risponde: Ho ricevuto giudizi da gruppi di giuristi autonomi nei miei confronti che confermano l’esattezza delle mie conclusioni”. La sentenza della Corte di Giustizia Europea che il 27 novembre ha bocciato il ricorso del parlamentare irlandese Thomas Pringle sull’ESM non invalida un percorso analogo sul Fiscal Compact. “Nelle giurisdizioni le sentenze valgono solo nei limiti dei motivi di ricorso”, afferma Guarino. “Dalla lettura dei riferimenti di stampa circa la causa dell’Irlanda, deduco che la Corte si è pronunciata su motivi che non hanno nulla a che fare con la questione di liceità da me proposta”. Il giudizio di Guarino “non apre ancora scenari di revisione degli accordi europei per l’Italia, ma sicuramente scatena il dibattito”, scrive Milano Finanza.

(Alla domanda: Ma cosa c’è dietro tutto ciò?
Guarino risonde: Non lo so. Quello che so è che quando mi sono messo a cercare di capire, mi sono messo le mani nei capelli. Io qui ci vedo trucchi, imbrogli, arbitri e illegalità commesse incredibili. ndr)

In Germania, l’esperto di diritto internazionale Karl Albrecht Schachtschneider ha lanciato un appello alla “resistenza pacifica” contro il regime dell’Euro in un’intervista a Michael Mross, autore di un libro intitolato “Arriva il crollo della moneta”. Schachtschneider, che ha presentato numerosi ricorsi costituzionali contro il sistema dell’Euro, ha affermato che la moneta unica è economicamente fallita e non può essere salvata. Ma quel fallimento viene usato dai politici per imporre un superstato europeo che non sarà democratico. Al contrario, per Schachtschneider, l’Europa viene trasformata in una “gigantesca dittatura burocratica che ricorda l’ex Unione Sovietica”, con molta propaganda ma senza libertà di parola.

Perciò i cittadini hanno il dovere di intervenire. “È indispensabile sostituire i poteri politici attuali se vogliamo tornare alla libertà, alla democrazia e allo stato di diritto. La costituzione prescrive il diritto di resistere contro chiunque tenti di rovesciare l’ordine democratico, che concretamente significa: votare per altri partiti, ricorrere ai tribunali, protestare nelle strade e fare resistenza pacifica”.

“C’è una dittatura del denaro, del ‘capitalismo sfrenato'”, ha affermato il giurista tedesco. “Non ho mai pensato che sarebbe stato possibile violare la legge in tal modo come è stato fatto dall’inizio della crisi del debito. È l’ora della resistenza”.