29 nov – Il mancato rispetto delle clausole dell’accordo stipulato tra Unione europea e Marocco ha provocato l’invasione di pomodoro proveniente dal paese africano dove e’ consentito l’uso di antiparassitari vietati nell’Unione europea che espongono i consumatori italiani a rischi sanitari e fanno concorrenza sleale alle produzioni nostrane.
E’ quanto afferma la Coldiretti nel segnalare che, a causa dell’entrata in vigore il primo di ottobre dell’accordo tra Marocco e Unione Europea, i prezzi riconosciuti ai coltivatori italiani sono crollati su livelli che rischiano di far sparire la produzione di pomodori Made in Italy.
Il Marocco, sottolinea la Coldiretti, puo’ permettersi questi bassi prezzi per i minori costi di produzione, relativi alla manodopera, ma anche alla difesa antiparassitaria che puo’ contare su decine di principi attivi non piu’ utilizzabili dai produttori comunitari, come era stato denunciato da Coldiretti gia’ all’epoca della stipula dell’accordo. Basti pensare al famigerato bromuro di metile, bandito dall’Ue perche’ dannoso nei confronti dell’ambiente, che i produttori marocchini possono continuare ad utilizzare, determinando un ulteriore svantaggio per le produzioni comunitarie. Il tutto, continua la Coldiretti, con buona pace dell’etica, della coerenza e della reciprocita’ delle regole produttive che dovrebbero guidare l’Ue quando stipula accordi di questo tipo.
Dalla fine di ottobre, conclude la Coldiretti, si e’ registrato un calo costante dei prezzi dei pomodori provenienti dal Marocco, che ha raggiunto i 36 euro per 100 chili il 6 novembre, nonostante il prezzo di entrata concordato con il Marocco sia di 46.1 euro per 100 chili. asca