20 aprile – L’Italia apre sportelli all’estero per selezionare, formare e reclutare lavoratori stranieri. A questi verrà riservato un canale preferenziale per arrivare qui, superando la lotteria del decreto flussi.
Va in questa direzione un protocollo d’intesa firmato a fine marzo dalla Farnesina e dal ministero del Lavoro, che permetterà quest’ultimo di istituire uffici distaccati (Uffici di Coordinamento Locali, UCL) presso alcune ambasciate. Avranno il compito di concretizzare alcuni passaggi fondamentali degli accordi sull’immigrazione stretti da l’Italia e altri Paesi, quelli in cui, in cambio di una collaborazione nel contrasto dei flussi clandestini, il nostro Paese offre programmi specifici e quote di ingresso regolare.
Ci sono accordi già sottoscritti con Egitto, Albania, Moldova e Sri Lanka, si lavora a chiudere quelli con Bangladesh, Ghana, Marocco, Tunisia e Perù, altri sono in programma con India, Cina, Ecuador, Filippine ed Ucraina. Come si legge in una nota del ministero del Lavoro, gli UCL dovranno “interagire con le autorità competenti ed i servizi per l’impiego locali per favorire l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro in Italia”.
“Questi uffici –spiegano ancora in via Fornovo – dovranno anche facilitare la realizzazione di programmi di formazione pre-partenza in accordo con le autorità e le strutture formative locali”. Dovranno poi “fornire assistenza tecnica alle controparti finalizzata alla creazione di liste di candidati a lavorare in Italia sulla base dei fabbisogni del mercato italiano e dei criteri indicati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali”.
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