23 nov. – Scontri tra polizia e manifestanti dell’opposizione laica e liberale a piazza Tahrir. La polizia ha usato i lacrimogeni per sedare le proteste dei manifestanti scesi in piazza contro il decreto costituzionale con cui il presidente egiziano, Mohamed Morsi, ex leader dei Fratelli Musulmani, si e’ dato poteri eccezionali.
Secondo il ministero della Sanita’, sono gia’ 16 i feriti al Cairo e in varie citta’ negli scontri tra oppositori e sostenitori di Morsi. Gli uffici del Partito Liberta’ e Giustizia, l’emanazione politica dei Fratelli Musulmani, sono stati dati alle fiamme nelle citta’ lungo il canale di Suez, Ismailiya e Port Said; una sede e’ stata data alle fiamme anche ad Alessandria d’Egitto, dove diverse persone sono rimaste ferite. Contemporaneamente uno dei quattro consiglieri presidenziali, il copto Samir Morqos, ha dato le due dimissioni “definitive e irrevocabili” contro la decisione di Morsi di blindare i suoi poteri dinanzi alla giustizia.
Al Cairo, i gruppi di matrice liberale e laica, tra cui gli attivisti che avevano guidato il movimento di protesta che defenestro’ Hosni Mubarak, si sono riuniti a piazza Tahrir, il luogo simbolo della rivolta dell’anno scorso, per protestare contro il nuovo ‘faraone’. Mentre i sostenitori di Morsi, guidati dalla potente fratellanza Musulmana, si sono riuniti all’esterno del palazzo presidenziale per dare un evidente segnale di sostegno alla sua decisioni di sottrarsi al controllo giurisdizionale
. Morsi, che a breve parlera’ alla nazione, incontrando un gruppo di fedeli, all’uscita di una moschea al termine delle preghiere del venerdi’, ha giustificato il decreto costituzionale spiegando che non e’ un passo indietro: “Nessuno puo’ fare la nostra marcia in avanti: sto facendo il mio dovere in nome di Allah e della nazione e prendo qualsiasi decisioni dopo essermi consultato con tutti.
Il comitato dei consiglieri di Morsi, intanto, ha preannunciato che si pronuncera’ domani sul decreto presidenziale che ha scatenato le proteste. “Siamo sulla strada della liberta’ e democrazia”: con queste parole, sfidando le proteste di chi lo accusa di portare il Paese verso una nuova dittatura, il presidente egiziano difende le sue ultime mosse.
L’ex leader dei Fratelli Musulmani, che giovedi’ ha emanato un decreto costituzionale che gli assegna poteri quasi illimitati, ha parlato ai suoi, uscendo dal palazzo presidenziale del Cairo.
“Io voglio la stabilita’ politica, la stabilita’ sociale e quella economica; ed e’ per questo che sto lavorando”. E poi, con un riferimento diretto agli oppositori di matrice liberale e laica raccolti a piazza Tahrir, ha aggiunto che “nessuno -ne’ chi e’ a piazza Tahrir, ne’ nessun altro- si puo’ prendere il merito della rivoluzione”. agi