14 nov – La polizia saudita ha arrestato e consegnato ai pubblici ministeri un uomo accusato di aver torturato a morte la figlia di 5 anni. Il terribile delitto ha scosso l’opnione pubblica in tutto il paese.
Il quotidiano locale Al Okath ha detto lunedi che, come riferiscono alcuni attivisti dei diritti umani, l’uomo identificato come Faihan al Gameri è un ex tossicodipendente che ha raggiunto una certa popolarità partecipando a programmi televisivi in cui raccontava la sua storia di pentimento.
Secondo il giornale, la bambina è morta in ospedale in seguito ad una emorragia interna causata da una frattura del cranio, ma aveva lesioni in altre parti del corpo a causa delle botte ricevute dal padre, oltre alle ustioni procurate con un ferro da stiro bollete.
La madre di Lama ha detto che la bambina è stata torturata per otto mesi perché il padre “aveva sospetti sul comportamento di sua figlia”.
Lamaa, secondo la madre, era stata ricoverata a causa di una frattura al cranio e delle lesioni provocate dal padre. “Ha torturato Lamaa in tutti i modi”, ha affermato la donna, divorziata dal marito. La bambina, è la ricostruzione del giornale, nelle scorse settimane aveva trascorso un periodo con il padre in base a un accordo tra i genitori, ma non è mai tornata dalla madre che l’aveva in affidamento.
La donna era stata poi avvisata dall’ospedale Shamisi di Hotat Bani Tamim, situato 160 chilometri a sud di Riad, che la figlia era stata ricoverata. Secondo il referto medico, Lamaa è stata torturata con colpi di frusta, scosse elettriche e addirittura con un ferro da stiro arroventato. “Sono scioccata e non potevo credere a ciò che è successo a Lamaa quando l’ho vista. Non potevo credere che non c’è pietà nei cuori della gente”, ha concluso.
La violenza sui minori in Arabia Saudita, secondo uno studio pubblicato nel 2010 dal Ministero per gli affari sociali in questo paese, è in preoccupante aumento e il 45 per cento dei bambini è vittime di un qualche tipo di abuso.
foxnews