28 ott. – La visita a sorpresa compiuta a Mogadiscio dal ministro degli Esteri, Giulio Terzi, segna il culmine di un’attenzione particolare per una crisi, quella somala, troppo spesso dimenticata dall’agenda internazionale. Proprio nella direzione di una sua promozione a livello multilaterale si sono concentrati gli sforzi italiani, che hanno trovato riscontro nei diversi appuntamenti che hanno avuto luogo nell’ultimo anno, dalla conferenza di Londra nel febbraio scorso a quella di Istanbul il 31 maggio, fino alla riunione dell’International Contact Group ospitata proprio dalla Farnesina a Roma lo scorso 2 luglio.
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A questi, si e’ aggiunto l’evento di alto livello sulla Somalia che ha avuto luogo a New York alla fine di settembre, a margine dell’Assemblea generale dell’Onu, al quale hanno preso parte tra gli altri il presidente del Consiglio, Mario Monti, e lo stesso Terzi.
Nel processo di ricostruzione e consolidamento del Paese del Corno d’Africa, l’Italia si e’ spesa per il rafforzamento delle istituzioni transitorie somale, contribuendo a progetti in ambito infrastrutturale, sanitario e umanitario. Solo nel 2012, la Farnesina, attraverso le agenzie dell’Onu (Unops, Un-Habitat e Unhcr), ha destinato 18,6 milioni di euro per il recupero di porti, aeroporti e autostrade, interventi per ospedali nella regione centro-meridionale, supporto al settore ittico, generazione d’impiego a favore del settore agricolo e a tutela degli sfollati. agi
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