ROMA, 27 Ott – Francesco Cossiga, insieme con Andrea Cangini, scrisse un libro nel 2010.
Cito, a partire da pagina 282: “Alla domanda su quale sia oggi il politico più adulato, Cossiga risponde di getto: ”Be’, senz’altro Silvio Berlusconi. Per due ragioni. La prima è che è ricco, e i ricchi sono sempre circondati da una pletora di persone che cercano di ingraziarseli con ogni mezzo nella speranza di mettere le mani su parte della loro ricchezza.
La seconda ragione è che Silvio Berlusconi è un grande leader politico. Lo è di fatto. Anche se non è un politico in senso stretto, e questa è al tempo stesso la sua fortuna e il suo limite. Berlusconi avverte di essere sprovvisto degli strumenti necessari a svolgere efficacemente il proprio mandato e per umiltà si affida a coloro che ritiene ne dispongano. Ma non sempre è così: spesso i politici cui si rivolge non sono all’altezza;mentre gli avvocati di cui tende a circondarsi sono senz’altro all’origine di molti dei suoi più gravi errori e finiranno per portarlo inesorabilmente al disastro”.
Sono passati due anni, e quanto previsto da Cossiga si è di fatto verificato.
Non parleremo ormai a lungo delle beghe giudiziarie del Cavaliere.
Urgono altri problemi.
Basti pensare che le ultime e cervellotiche mariucciate hanno accelerato l’ingresso di molte famiglie nella fascia del “non copriamo più le spese”: oggi siamo arrivati al terribile 18% (Censis Confcommercio).
Questi sono i fatti.
Alle chiacchiere pensi qualcun altro.
guglielmo donnini