IMMIGRATI: SBAI (PDL), revoca della cittadinanza per violenza sulle donne

”La vicenda della donna indiana incinta pestata dal marito solo perche’ aspettava una femmina invece di un maschio e’ sintomatica di quanto qualcuno, in Italia, si senta libero di poter trattare le donne come fa in patria: nessuna attenuante per chi usa violenza sulle donne: va processato, condannato e cacciato immediatamente dal paese, con biglietto di sola andata”. Lo afferma la deputata del Pdl, Souad Sbai in merito alla vicenda della donna indiana incinta picchiata dal marito in provincia di Siena.

”Chi e’ in Italia, – prosegue Sbai – che sia cittadino o meno, deve rispettare le regole del paese in cui vive e qui la donna non e’ considerata una macchina sforna-figli, bensi’ un essere umano. L’indiano che a Siena si e’ permesso di punire la moglie con un pestaggio, addirittura davanti alle altre figlie solo perche’ non gli dava un maschio, ma una femmina, non e’ degno di risiedere nel nostro paese e va cacciato immediatamente”.

”Il buonismo criminogeno – conclude Sbai – che un certo relativismo, radical-chic e permissivista all’estremo, ci ha propinato per anni, fa si che addirittura una donna sia rifiutata prima di nascere. Ieri una ragazza frustata perche’ troppo ‘occidentale’, oggi una moglie incinta picchiata per una figlia femmina: questa gente non merita ne’ cittadinanza ne’ permesso di soggiorno, ma solo di essere rispedita al suo paese.

Le lagge sulla cittadinanza e quella sul niqab mirano proprio a questo: sradicare l’integralismo, domestico o comunitario, con le regole”.

ASCA