19 ott – «Secondo l’Oms, sono 135 milioni nel mondo le bambine che sono sottoposte ad infibulazione. Solo in Italia si calcola che le vittime siano circa 40mila. È il dato più alto in Europa, che in totale conta 500mila casi.
L’infibulazione ha gravissime conseguenze sia fisiche che psicologiche». Parole scritte in una interrogazione di Antonio Palagiano, capogruppo Idv in Commissione Affari sociali alla Camera e responsabile Sanità del partito, indirizzata al ministro della Salute Renato Balduzzi. «Il problema dell’infibulazione investe pienamente anche il nostro Paese.
Secondo l’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà (Inmp), in Italia, ogni anno ci sono 2-3mila bambine a rischio di essere infibulate e nella sola capitale, dal 1996 ad oggi, sono state curate oltre 10mila donne immigrate vittime di questa pratica» scrive Palagiano.
LA LEGGE – «In Italia la legge n. 7 del 9 gennaio 2006, vieta la mutilazione genitale femminile, punendo chi la pratica con pene fino a 12 anni di reclusione e, per il medico che ne fosse autore, con l’interdizione dalla professione. Secondo l’Inmp, nel nostro Paese ci sarebbero ancora alcuni medici e anziane donne delle comunità migranti che, a pagamento, praticano l’infibulazione, spesso senza anestesia e con strumenti non sterili.
Per aggirare le misure previste dalla nostra normativa, le bambine vengono spesso ricondotte nel Paese d’origine per subire l’orrenda procedura. In molti Paesi europei le mutilazioni vengono eseguite nei centri di chirurgia estetica vaginale o in quelli che effettuano piercing e tatuaggi – spiega il capogruppo Idv in Commissione affari sociali -.
Per questo, chiediamo al ministro della Salute Balduzzi se non intenda avviare uno studio per definire il fenomeno dell’infibulazione in Italia anche in rapporto a quanto previsto dalla legge 7/2006 e promuovere campagne di sensibilizzazione nei confronti di un fenomeno che pare tutt’altro che superato, con particolare attenzione alle scuole e quindi a giovani e adolescenti».
Pochi giorni fa all’Onu è stata discussa un proposta di risoluzione contro le mutilazioni genitali femminili avanzata dal gruppo dei Paesi africani e che potrebbe essere approvata entro l’anno.
(Fonte: Ansa)
semplicemente vanno denunciati ed alla fine espulsi i familiari adulti delle donne (bambine o meno) che risultano infibulate … senza se e senza ma! Fatto salvo per quelle che già lo sono , purchè il “reato” sia avvenuto prima di venire in italia . Lo stato dovrà poi aiutare le donne infibulate a vivere con la loro mutilazione e le assisterà in eventuali cause contro i familiari e/o le altre persone che abbiano preso parte in qualsiasi modo allo scempio!
Inquanto agli “italiani” parliamone quando c’è un articolo su questo problema,va benissimo anche un articolo della stessa Maria Teresa corredato dalle statistiche alle qualii fa riferimento, in ogni caso non si può usare un “fenomeno” per “oscurarne” un altro! … non attacca …
E’ mai possibile che uno non possa avere il diritto di esprimere la propria opinione senza essere accusato di razzismo?
Ma non conoscete altri termini?
Ma lo sapete che il razzismo è un reato?
Se qualcuno Vi dicesse: “sei una puttana!” Vi piacerebbe?
Se qualcuno Vi dicesse: “sei un ladro!” Vi piacerebbe?
Bene, immagino la Vs risposta….sappiate che il reato di razzismo è molto, ma molto più grave del furto.
Date del razzista al prossimo come dare il buongiorno, mentre nessuno di Voi si sogna di dire ad un altro: “sei un ladro”….rifletteteci!
Non entro in merito ai commenti demagogici, non portano a nulla e alimentano soltanto insulti.
Inoltre, quello di spostare il discorso su temi non inerenti a quello trattato nell’articolo, è la caratteristica di chi non ha argomenti…. Buon tutto!
Mi spiace che il dibattito si sia molto allontanato da quello che intendeva dire la mia amica Cinzia; non abbiamo bisogno di vomitare razzismo per combattere un fenomeno violento e persistente; dobbiamo solo rimboccarci le maniche e lavorare con le donne, sottrarle dall’influenza maschile che le vuole colpire proprio nella zona erogena del piacere; e qui ce ne sarebbe da dire; quante violenze domestiche italiane ci sono? anche qui abbiamo un triste primato, cari signori uomini, prima di strapparvi i capelli o di esprimere la vostra rabbia contro gli immigrati da mandare a casa a calci in culo ; dove mandereste e come tutti quegli zii e genitori che molestano le loro figlie? volete le statistiche italiane? Riflettete, riflettete prima di spararle grosse