ROMA, 18 Ott – Il Pd sta cambiando nome?
È probabile che debba chiamarsi Pdr: Partito della Rottamazione.
In effetti, Bersani ha rottamato D’Alema, in attesa di essere rottamato da Renzi, dopo che Veltroni si è rottamato da solo.
Quindi, l’imperativo tanto richiesto, tanto desiderato, tanto sostenuto da Renzi-Bean sta investendo i personaggi più importanti.
Cosa mai succederà dopo le primarie?
Anche ammettendo che Bersani vinca per un’incollatura su Renzi, ma non è detto; ormai le idee di Matteo, in materia di rottamazione, hanno trionfato. Se Renzi non dovesse essere il candidato del Pd per la presidenza del consiglio, comunque avrebbe creato un tale scompiglio da poterlo considerare il distruttore del partito.
Il Pdl è ormai un ex partito, ma è almeno tale per la precisa volontà del suo inventore.
Il Cavaliere se ne strafrega della creatura nata sul predellino di San Babila.
Inutile fare paragoni tra partiti pieni di guai, siamo alla rottamazione della politica come l’abbiamo conosciuta nell’ultimo ventennio.
Nel prossimo parlamento si dovranno fare i conti con almeno ottanta grillini.
Questo è il dato da cui ripartire, prima che il nuovo cazzeggio politico ricominci.
guglielmo donnini