Propaganda politica sui ticket sanitari

 

Ieri, 29 agosto 2011, sono scattati i nuovi ticket sanitari su farmaci e prestazioni specialistiche.

L’Ufficio Stampa della Ausl di Imola ha diramato un comunicato nel quale afferma che: “L’Emilia Romagna sceglie un sistema equo di compartecipazione alla spesa sanitaria per fasce di reddito” in quanto, verranno introdotti i ticket su farmaci e visite specialistiche, ma modulati su fasce di reddito definite sulla base di un’autocertificazione e salvaguardando le attuali esenzioni.

Questo il nuovo tariffario dei ticket :
FARMACI FASCIA A (erogati a carico del Servizio sanitario)
è introdotto un ticket in base al reddito familiare annuo lordo autocertificato dal cittadino:
– nessun ticket (reddito inferiore a 36.152 euro RE1)
– 1 euro a confezione con tetto di 2 euro per ricetta (reddito tra 36.153 e 70.000 euro RE2)
– 2 euro a confezione con tetto di 4 euro per ricetta (reddito tra 70.001 e 100.000 RE3)
– 3 euro a confezione con tetto di 6 euro per ricetta (reddito superiore a 100.000 euro).
Il ticket si aggiunge all’eventuale differenza, già a carico del cittadino, tra il costo del farmaco generico e quello del farmaco di marca.
VISITE SPECIALISTICHE il ticket aumenta di 5 euro per tutti, indipendentemente dalle fasce di reddito, per allinearsi alla tariffa prevista dal nomenclatore regionale:
– il ticket per la prima visita diventa di 23 euro
– il ticket della visita di controllo diventa di 18 euro.
CHIRURGIA AMBULATORIALE DELLA CATARATTA E DEL TUNNEL CARPAL è introdotto un ticket di 46,15 euro per tutti, indipendentemente dalle fasce di reddito.
RISONANZA MAGNETICA E TAC il ticket è rimodulato in base al reddito familiare:
– è invariato (resta 36,15 euro) per i redditi inferiori a 36.152
– diventa 50 euro (reddito tra 36.153 e 100.000 euro)
– diventa 70 euro (reddito superiore a 100.000 euro).
QUOTA FISSA PER RICETTA
è introdotta, in aggiunta all’attuale ticket, per le ricette che prescrivono prestazioni con un valore tariffario totale superiore a 10 euro. Non si applica alle prescrizioni che contengono solo la visita e a quelle che contengono TC e RM. Se la prescrizione contiene la visita e altre prestazioni, il costo della visita non concorre a determinare il valore tariffario.
La quota fissa è rimodulata in base al reddito lordo familiare annuo:
– nessuna quota fissa (reddito inferiore a 36.152 euro RE1)
– 5 euro (reddito tra 36.153 e 70.000 euro – RE2)
– 10 euro (reddito da 70.001 euro a 100.000 euro – RE3 )
– 15 euro (reddito superiore a 100.000 euro).
Il comunicato dell’Ausl, spiega inoltre, come autocertificare e consegnare l’autocertificazione.
Purtroppo si evince ancora una volta che la scelta politica della Regione Emilia Romagna – non è nuova a questo atteggiamento discriminatorio nei confronti delle famiglie –  e la scelta di applicare il ticket in questo modo produrrà disparità tra coppie sposate a favore di single e non coniugati. Tutto questo è inaccettabile perché va contro la nostra  Costituzione che riconosce maggiori tutele alle famiglie regolarmente sposate.

Ma la Regione Emilia Romagna, nella sua comunicazione istituzionale, si distingue e va oltre, – considerata l’appartenenza politica fa quello che gli riesce meglio – una vera e propria “propaganda politica” contro il Governo (ora, è come sparare sulla Croce Rossa).  Ma questo è nel gioco delle parti.

Quello che invece non è tollerabile è l’istigazione alla complicità dei medici nella campagna per l’applicazione dei ticket. Insomma vuole obbligare i medici ad essere complici.
Nel  materiale informativo inviato ai medici di Medicina generale (di famiglia), è stata allegata una locandina, nella quale viene caldamente consigliato agli operatori sanitari di esporla nelle sale di attesa e, unitamente alle informazioni, – con un comportamento a dir poco discutibile – hanno aggiunto un vero e proprio colpo sotto la cintura al Governo. Inoltre, non hanno fatto mancare una strumentale sviolinata alla Regione Emilia Romagna, campione mondiale di efficienza ed efficacia.

Una vera e propria “propaganda politica”, come se i cittadini non sapessero che anche qui dove i servizi e le prestazioni dovrebbero essere messi a confronto con le migliori strutture sanitarie al mondo e non certo con Barcellona Pozzo di Gotto (con i quali mi scuso), le prestazioni sono inversamente proporzionali ai buchi di bilancio.

Il famigerato “modello sanitario emiliano romagnolo” è gestito da una classe di governo incapace di programmare e mantenere promesse da un mese all’altro, mentre è capacissimo di creare caos e improvvisazione e  scaricare i costi sui cittadini. Vedi: i pesanti buchi di bilancio nelle Ausl di Modena o di Forlí, o peggio ancora, di quella cattedrale nel deserto che è la Struttura Sanitaria di Cona di Ferrara.

Per chi, come l’Assessore alla Sanità Lusenti non ha memoria, ricordiamo che solo 45 giorni fa esattamente il 15 luglio scorso dichiarò che non avrebbe applicato l’aumento dei ticket sanitari, e che avrebbe cercato strade alternative, diverse da quelle delle tasche dei cittadini.
Bene, come si evince, la coerenza non  fa parte di questi amministratori, ed al mancato impegno, si sono aggiunte le autocertificazioni, la grave penalizzazione delle coppie sposate e la vergogna delle locandine inviate ai medici di famiglia utilizzate in modo strumentalmente scorretto per criticare il Governo.

Pertanto, consigliamo vivamente il Presidente della Regione Errani e l’Assessore Lusenti di usare i palchi delle tantissime feste del Pd per fare “propaganda politica”.