di Paolo della Sala
Ahmed el-Shahat, un giovane carpentiere di 23 anni, si è arrampicato con le mani nude su un alto complesso condominiale in cui ha sede l’ambasciata israeliana. Quando ha raggiunto il tetto, ha buttato via la bandiera di Israele, issando al suo posto quella egiziana, mentre migliaia di dimostranti egiziani lo acclamavano nella strada. Voleva farlo anche a costo della vita, scrive la Egyptian Gazette. El-Shahat ora è conosciuto come ‘Flagman’ ed è divenuto un eroe nazionale, simbolo del nuovo Egitto che deve dare un segnale di discontinuità da Mubarak (ma difficilmente, secondo me, arriverà a una guerra contro Gerusalemme).
La frontiera del Sinai è diventata incandescente dopo la morte di 5 militari egiziani e l’attentato di Eilat. Per Israele non è più “la frontiera della pace” e la Brigata Edom sta occupandosi di esercitare un ferreo controllo sull’ingresso di armi e terroristi verso Gaza.
In un’intervista alla Tv egiziana, el- Shahat ha detto: “Vogliamo espellere il popolo che ci uccide. Questi giudei e sionisti sono parte del vecchio regime e noi vogliamo tagliare i legami col vecchio regime”.
Rallegrato dall’azione di el-Shahat il governatore di el-Sharqiya Ali Azazi ha detto: “El- Shahat ha meravigliato il mondo, rischiando la vita per arrampicarsi per 21 piani allo scopo di innalzare la bandiera della sua nazione”. Azazi ha regalato a Flagman un appartamento e un lavoro. Nel frattempo il “progressismo mondiale” si schiera una volta di più in una zona pericolosa: Carlos Latoff, un autore di strisce satiriche brasiliano, ha disegnato una vignetta in cui Ahmed el-Shahat appare nelle vesti di Spiderman, mentre distrugge la bandiera con la Stella di Davide e solleva quella egiziana. La vignetta ora circola ovunque, negli ambienti nazionalisti e integralisti egiziani, via Twitter e Facebook.