3 ott – L’Iran non rinuncerà al suo programma nucleare e resisterà alla “guerra economica” mossa dall’Occidente.
È questo il messaggio che il presidente Mahmoud Ahmadinejad ha voluto lanciare al suo Paese, soffocato da una grave crisi della valuta interna, con il rial in caduta libera, e da un’inflazione galoppante.
In una conferenza stampa, trasmessa dalla televisione pubblica, Ahmadinejad ha dichiarato: “Sono riusciti a diminuire parte delle nostre vendite di greggio, ma noi le compenseremo”.
“Non ci sono ragioni economiche per l’attuale deprezzamento record della valuta iraniana”, ha proseguito il presidente, ‘‘Non ci sono problemi di bilancio. Quella che colpisce l’Iran è un’inflazione imposta dall’esterno’‘.
Le sanzioni petrolifere messe in atto da Stati Uniti e Unione europea, tra gennaio e luglio di quest’anno, hanno provocato un crollo delle esportazioni di greggio del 55%. Dal 2010 inoltre l’Iran è sottoposto ad un embargo finanziario, per cui non può farsi pagare né in dollari né in euro.
Il rial ha perso in un anno circa l’80% del suo valore. Se un tempo era a quota 13.000 contro il dollaro, oggi servono 37.500 rial per acquistare un dollaro statunitense.
Ma Ahmadinejad ha assicurato che la Banca centrale iraniana ha risorse sufficienti per affrontare la situazione, e che sarà necessario fissare delle ‘‘priorità’‘ nell’acquisto di beni dall’estero. euronews