8 sett – Un’ambulanza gialla e blu che si impolvera in un posteggio dell’ospedale di Torre Vedras è diventata uno dei simboli della crisi economica portoghese: inutilizzata, senza adeguata equipe medico-infermieristica, dal primo settembre priva questa città di 20mila abitanti in provincia di Lisbona di un mezzo di soccorso indispensabile.
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Le ragioni sono molteplici e affondano nelle difficoltà di un Paese, il Portogallo, sorvegliato speciale da parte di tutte le organizzazioni economiche internazionali, ancora in preda ai sussulti dei mercati, e con una popolazione che ha le tasche sempre più vuote e i salari e gli stipendi tra i più bassi d’Europa. La vicenda dell’ambulanza di Torre Vedras, raccontata dalla stampa spagnola, è quasi banale: l’ospedale della città non ha i mezzi sufficienti a farla funzionare e dunque appalta il servizio ad una terza società la quale, senza alcun preavviso, all’inizio del mese decide di decurtare gli stipendi di medici e infermieri che normalmente vi prestano servizio, dai 21 ai 18 euro lordi all’ora.
Di qui il rifiuto degli operatori sanitari di operare sotto il nuovo regime definito di “livello intollerabile”. A Torre Vedras l’ambulanza dell’ospedale lavorava di concerto con quella dei pompieri che resta ora l’unica ad operare: “Viaggia da sola – afferma Fernando Barao, capo dei dei vigili del fuoco locali – senza specialisti, e questo è un gravissimo rischio soprattutto per le emergenze cardiache e per i feriti in incidenti stradali che normalmente vengono trattati già sui mezzi di soccorso”. ANSAMED
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