31 ago – Quattro mesi per trovare una soluzione al problema profughi. Un problema che finora, nel territorio mantovano, è costato alle casse dello Stato circa due milioni e mezzo di euro. .
Il 31 dicembre 2102 scadrà la convenzione che il governo, tramite le prefetture, ha stipulato con i centri di assistenza che dal maggio dell’anno scorso accolgono i 132 profughi provenienti dalla Libia (ma di libici a quanto pare ce n’è solo uno)-
Il risultato sarà che il governo non sborserà più i fondi che da 14 mesi consentono ai centri di accoglienza (alberghi, associazioni e cooperative) di ospitare il gruppo di migranti africani. E quindi? «Quindi, esprimendo tutta la solidarietà di questo mondo – attacca l’assessore comunale al welfare Arnaldo De Pietri – avremo 132 persone fuori dalle strutture di accoglienza che si riverseranno in strada.
Per dare un alloggio popolare infatti, devi essere residente in Lombardia da almeno cinque anni e i Comuni non intendono certamente attuare azioni di privilegio nei confronti dei profughi quando le liste di richiesta di aiuto di alloggi e altro da parte dei residenti sono già lunghissime».
L’assessore comunale al welfare Arnaldo De Pietri ha dichirato: “Abbiamo deciso di stilare un documento attraverso il quale chiederemo alla prefettura di dirci che cosa intende fare, perché riteniamo che questo pasticcio è nato dal governo e il governo lo deve risolvere senza scaricare i costi sulle amministrazioni pubbliche che hanno già pochissimi fondi da destinare all’assistenza.
Un esempio? Quest’anno il governo ha azzerato il fondo per le non autosufficienze. Parliamo di 800mila euro per il distretto di Mantova. Che cosa andiamo a raccontare ai nostri concittadini, che da un lato il governo usa la scure sul welfare e dall’altro sborsa 178mila euro al mese (45 euro al giorno per 132 presenze, ndr) per ospitare i profughi?».
Fonte gazzettadimantova