27 ago – L’Unicef lancia un appello per reperire 54 milioni di dollari, per rispondere alle esigenze dei rifugiati siriani che hanno trovato riparo nel campo Zaatari e in altre comunità in Giordania, oltre che in altri paesi vicini.
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“I bambini in fuga dalle violenze in Siria, senza cure e attenzioni adeguate, rischiano di subire forti disagi per lungo tempo – ha spiegato Hyde – in questo momento, a Zaatari, gli spazi a misura di bambino possono ospitare 2.500 minori.
Nel giro di pochi mesi, ci aspettiamo che ben 35.000 bambini vivranno qui nel campo; abbiamo quindi urgente bisogno di organizzare ulteriori spazi sicuri, oltre ad altre forme di sostegno per proteggerli”.
Circa un mese fa l’UNICEF aveva lanciato un appello per 14 milioni di dollari
Per far fronte ai bisogni di un numero crescente di bambini e adolescenti profughi dalla Siria, l’Unicef ha rivisto il piano iniziale di interventi: il nuovo piano di risposta all’emergenza nei 4 paesi della regione stima necessari piu’ di 20 milioni di dollari, di cui appena 5,5 milioni finora ricevuti (il 28%). L’UNICEF necessita urgentemente di 14,4 milioni di dollari.
I nababbi della fame. Unicef e Fao: l’80% del budget speso in stipendi e spot pubblicitari
Lo denuncia con spietata meticolosità Graham Hancock, autore del libro Lords of poverty (MacMillan. London, 1989): circa l’80% del budget di queste organizzazioni è destinato alle spese di funzionamento: cioè agli stipendi dei funzionari, pubbliche relazioni e campagne promozionali. Mentre solo il 20%, quando va bene, è costituito dagli aiuti reali alle popolazioni bisognose.