Torino, costringevano trans a prostituirsi: indagati 5 brasiliani

prostituzione

Attirati in Italia con la promessa di un lavoro e costretti a prostituirsi. Nell’incubo sono piombati dei cittadini di nazionalità brasiliana, a farli cadere in trappola sarebbero stati dei loro connazionali. Adesso cinque persone sono indagate dalla polizia a Torino e devono rispondere di associazione per delinquere finalizzata alla tratta di esseri umani, con l’aggravante della finalità dello sfruttamento della prostituzione.

Trans costretti a prostituirsi

Le indagini sono scattate lo scorso settembre, quando la squadra mobile di Torino ha scoperto che alcuni cittadini di nazionalità brasiliana erano stati portati in Italia con la falsa promessa di un lavoro regolare ed erano poi costretti a prostituirsi.

Secondo l’accusa il reclutamento delle vittime effettuato direttamente in Brasile da presunti complici dei cinque indagati. Per questo aspetto dell’inchiesta è stata importante la cooperazione internazionale avviata da parte del servizio per la cooperazione internazionale di polizia, con il supporto fornito dal Brasile nell’ambito del progetto interpol “El PacCto 2.0”

Per chi indaga, una volta in Italia era una coppia brasiliana – marito e moglie – a gestire la prostituzione dei transessuali: procuravano alle vittime dove dormire, pretendevano il pagamento di vitto e alloggio ma anche del pagamento del “posto” in strada nel quale erano costrette a prostituirsi. Le vittime dovevano anche cedere tutti i guadagni dell’attività. Il padre di uno dei due coniugi avrebbe avuto l’incarico di comprare cibo e vestiti per le vittime, ma anche di riportarle a casa a fine “turno” e riscutere gli incassi.

Una delle vittime sarebbe stata poi incaricata di controllare le altre, ricevendo dai vertici dell’organizzazione le istruzioni da impartire alle altre anche con la violenza. Nel corso delle indagini sono stati recuperati i passaporti delle vittime (gli venivano sequestrati all’arrivo in Italia), ma anche migliaia di euro in contanti, computer e smartphone sui quali saranno svolti accertamenti tecnici.
www.today.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *