Putin apre a colloqui bilaterali “con il regime di Kiev”

Putin

Finora, Putin aveva sempre definito Zelensky un presidente illegittimo

Lunedì il presidente russo Vladimir Putin ha aperto qualche spiraglio alla possibilità di colloqui bilaterali con l’Ucraina e con il suo omologo Volodymyr Zelensky per discutere di un cessate il fuoco. Si tratta di un passo importante visto che finora il capo del Cremlino aveva sempre definito Zelensky un presidente illegittimo. Parlando televisione di stato russa Putin ha detto che Mosca ha da sempre “un atteggiamento positivo nei confronti di qualsiasi iniziativa di pace. Speriamo che i rappresentanti del regime di Kiev la pensino allo stesso modo”.

L’apertura del presidente della Federazione russa è stata poi confermata dal portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov, citato dall’agenzia di stampa Interfax: “Quando il presidente Putin ha affermato che era possibile discutere la questione di non colpire obiettivi civili, anche bilateralmente, il presidente aveva in mente negoziati e discussioni con la parte ucraina”.

La proposta di Zelensky “sarà valutata” da Putin

Nelle scorse ore era stato il presidente ucraino Zelensky a chiedere di prolungare di 30 giorni la “tregua di Pasqua” in Ucraina, con lo stop ai raid di droni e missili contro le infrastrutture civili. Putin ha detto che la proposta “merita di essere studiata attentamente, forse bilateralmente, dopo un dialogo, non lo escludiamo”. E ieri il leader ucraino ha rilanciato l’appello a Mosca per un cessate il fuoco sui bersagli civili, chiedendo una “risposta chiara” da parte della Russia sulla possibilità di interrompere gli attacchi contro infrastrutture non militari.

“Nella giornata di Pasqua – ha sottolineato Zelensky nel suo discorso serale – non ci sono stati raid aerei, e alcune linee del fronte sono rimaste in silenzio. Quindi è possibile: è possibile quando è Mosca a ridurre le uccisioni”.

Il presidente ucraino ha ribadito l’impegno del suo Paese a non colpire infrastrutture civili, proponendo come via immediata per la de-escalation la sospensione degli attacchi missilistici e con droni a lungo raggio. “La pace arriva in silenzio – ha concluso – e il primo passo dev’essere un cessate il fuoco incondizionato: questo sarà il messaggio prioritario che porteremo agli incontri di Parigi e Londra”.
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