L’ospedale Careggi dovrà risarcire con oltre163mila euro una donna a causa della punta di una fresa dimenticata nel cranio dopo un’operazione, posizionata in direzione del cervello e che non può essere rimossa. La vittima si era sottoposta a diversi interventi in seguito a un grave incidente d’auto avvenuto nel 2002. A dare la notizia è La Nazione.
La donna, allora 29enne, riportò numerose ferite e furono necessarie diverse operazioni maxillo facciali per la ricostruzione di una parte del volto. Nel 2010, durante una risonanza magnetica, i medici rilevarono un corpo estraneo metallico nel cranio: la punta di una fresa utilizzata in uno degli interventi eseguiti a seguito dell’incidente.
Il risarcimento come “conseguenza della malpractice medica”
La donna decise così di fare causa a Careggi e al medico che l’aveva operata; nel 2013 i giudici le dettero ragione condannando entrambi in solido al risarcimento di circa 30 mila euro. Ieri la corte di appello di Firenze, confermando la sentenza, ha però riquantificato il danno non patrimoniale in oltre 163mila euro, come “conseguenza della malpractice medica”.
Pur non provocando dolori fisici, si legge ancora sul quotidiano, la presenza del frammento metallico ha causato nella donna un disturbo d’ansia, per possibili complicazioni in caso di caduta o di movimenti imprevedibili in quanto il pezzo di metallo non è rimovibile.
www.rainews.it