Il ministero della Salute nella Striscia di Gaza gestito da Hamas ha reso noto che gli attacchi israeliani hanno ucciso più di 330 persone
La ripresa della guerra di Israele a Gaza “è il passo giusto, morale, etico e più giustificato, per distruggere Hamas e riportare indietro i nostri ostaggi”. Lo ha affermato il leader dell’estrema destra israeliana Itamar Ben-Gvir, che a gennaio ha lasciato la coalizione di governo proprio in opposizione all’accordo di cessate il fuoco nella Striscia. “Non dobbiamo accettare l’esistenza dell’organizzazione di Hamas e deve essere distrutta”, ha aggiunto.
Il bilancio degli attacchi aerei israeliani nella Striscia è salito a 310 morti. Lo riferisce Al-Jazeera, citando il ministero della Salute di Gaza, gestito da Hamas.
La protezione civile della Striscia di Gaza ha dichiarato che il bilancio delle vittime della massiccia campagna militare israeliana lanciata stanotte in tutto il territorio dell’enclave palestinese è salito a oltre 220 morti. “I martiri sono stati trasferiti negli ospedali della Striscia di Gaza: la maggior sono bambini, donne e anziani”, ha detto il portavoce dell’agenzia Mahmud Basal aggiungendo che l’operazione dello Stato ebraico è ancora in corso e sta colpendo scuole e campi che ospitano gli sfollati.
“La nuova offensiva su Gaza andrà avanti “fino a quando sarà necessario” e si estenderà oltre i raid aerei. Lo ha riferito un funzionario israeliano, citato dai media, alla luce della ripresa delle operazioni militari dell’Idf nella Striscia.
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