“La sicurezza europea è un obiettivo molto più ampio dell’efficacia militare difensiva”
È questo il titolo di un editoriale firmato dall’ex premier italiano e presidente dell’Istituto Jacque Delors, Enrico Letta, e pubblicato su Le Monde. “L’Unione europea deve creare un mercato comune della difesa che includa gli Stati non membri, ma anche perseguire l’integrazione della sua economia per ottenere una maggiore autonomia strategica”, è la linea tracciata da Letta. Per l’ex presidente del Consiglio, all’Ue serve, innanzitutto, velocizzare le proprie decisioni.
“Tra le critiche più aspre rivolte all’Ue, la più frequente riguarda la lentezza delle sue reazioni”, osserva Letta. Ma con l’arrivo di Donald Trump negli Usa qualcosa potrebbe essere cambiato. “Con le decisioni prese dal Consiglio europeo del 6 marzo, l’Unione europea conclude dieci giorni che hanno cancellato, almeno per il momento, la sua reputazione di lentezza”, sottolinea infatti Letta sul quotidiano parigino.
“Le decisioni europee vanno nella giusta direzione, sono state prese in fretta, cosa che sta diventando un elemento fondamentale nel mondo di oggi, e dimostrano che nel continente prevale la coesione”, aggiunge.
“Anche il fatto che Bruxelles abbia deciso di utilizzare il modello comune che è stato la chiave del successo del piano Next Generation Eu per pensare al finanziamento della difesa europea è un fatto positivo”, prosegue l’ex premier. Secondo Letta, in questo percorso, sono due le tappe fondamentali per Bruxelles. La prima “riguarda la necessità di approfondire l’integrazione e l’efficacia dell’azione comunitaria al di là della mera dimensione della difesa”. La seconda tappa riguarda la difesa stessa.
“È necessario creare un mercato comune della difesa che si estenda al Regno Unito, all’Islanda, alla Norvegia, oltre che ai tre Paesi dei Balcani che sono parte della Nato e candidati all’ingresso in Ue: Macedonia del Nord, Albania e Montenegro”, spiega l’ex premier. ANSA EUROPA