Abortisce due volte a 12 anni, nozze forzate nella famiglia Sinti

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Resta incinta per due volte tra i 12 e i 13 anni e in entrambi i casi perde i bambini che aveva in grembo. Il padre era un altro minorenne, suo marito per delle nozze forzate dalle famiglie. Sono solo alcuni dei soprusi patiti da una giovane in provincia di Latina. I carabinieri l’hanno liberata da questo matrimonio trappola e ora è in un luogo sicuro. In carcere sono finiti i genitori di lui con l’accusa di violenza sessuale.

L’indagine

La triste storia è emersa da un’altra indagine dei militari. Come riporta Il Messaggero, tutto nasce dall’arresto di un collaboratore di giustizia nel settembre 2020 per evasione dei domiciliari. Il motivo era stato l’acquisto di droga nella zona di Campo Boario (Roma). Vengono disposte le intercettazioni, ma dagli ascolti emerge una vicenda ben più grave: la storia della 12enne costretta a sposarsi perché incinta.

Dalla convivenza al matrimonio

Da quanto raccolto finora dagli inquirenti, la giovane era andata a convivere con il fidanzato minorenne e la famiglia di lui. Una sistemazione supportata dalla famiglia del ragazzo e tollerata dai genitori di lei. Almeno in un primo momento. Ad agosto 2021 la scoperta: la 12enne è incinta. Le famiglie dei ragazzi decidono quindi di organizzare un matrimonio secondo la tradizione “sinti”. Non si risparmia nulla. Viene scelto addirittura un locale alla moda di Latina: festa sfarzosa nel settembre 2021 con circa 100 invitati. A dimostrarlo sono le immagini delle telecamere di videosorveglianza raccolte dagli inquirenti.

Gli aborti

Due mesi dopo, a novembre, la ragazza viene colpita da un malore. Il medico curante le spiega che il bambino che ha in grembo è morto ed è quindi necessario un parto indotto in ospedale. Ma le due famiglie, scrive il giudice, “al fine di evitare denunce decisero di trasportare privatamente la ragazza nell’ospedale di Castellammare di Stabia (Napoli) viste le conoscenze all’interno della struttura ospedaliera”. I carabinieri hanno appurato con ulteriori verifiche che i quattro adulti erano consapevoli di dover “celare alla Asl di Latina le motivazioni dello stato di gravidanza” vista l’età della ragazzina. Dopo il primo aborto il giovane “marito” ha comunque ribadito alla 12enne che doveva “di nuovo restare incinta”. Anche questa seconda volta la ragazza però ha perso il bambino.

L’accusa

Le indagini dei militari sono state guidate dal tenente colonnello Antonio De Lise. Il pm Giuseppe Miliano ha contestato alle due coppie di genitori il reato di violenza sessuale chiedendone l’arresto. Ma la giudice Mara Mattioli ha messo in carcere solo i genitori del ragazzo. Il padre e la madre della giovane avrebbero tentato di riportare la figlia a casa. Avrebbero però incontrato l’opposizione dell’altra famiglia.
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