Sono cinque tunisini gli arrestati a seguito dei gravi disordini avvenuti lo scorso 21 gennaio all’interno del Cpr di Gradisca d’Isonzo
I soggetti, tutti di età compresa tra i 19 e i 40 anni, sono finiti in manette dopo l’attività di indagine portata avanti dalla Squadra mobile della questura di Gorizia. Già due giorni dopo la rivolta due giovani, rispettivamente di 19 e 25 anni e fermati a Gradisca, erano stati arrestati con l’accusa di devastazione e saccheggio, danneggiamento aggravato, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali. Durante i disordini alcuni operatori delle forze dell’ordine erano rimasti feriti.
Le indagini
L’indagine è stata possibile in virtù delle immagini dell’impianto di videosorveglianza della struttura. Contestualmente, tre connazionali di 27, 40 e 32 anni sono stati arrestati dagli operatori della questura di Gorizia presso il C.P.R. di Milo-Trapani, dove erano stati nel frattempo trasferiti. Anche per loro le accuse sono pesanti. Gli arresti sono stati effettuati attraverso il ricorso alla flagranza“differita” che consente di procedere all’arresto, nelle 48 ore successive ai fatti. Il giudice per le indagini preliminari ha disposto la custodia cautelare in carcere. Le indagini sono coordinate dalla Procura di Gorizia.
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