Oggi il ministro riferirà anche alla Camera prima di poter dare il via libera alla proroga degli aiuti a Kiev fino al 31 dicembre 2025
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, si presenta in Senato per chiedere l’autorizzazione all’undicesimo pacchetto di aiuti da inviare a Kiev, perché “senza – dice – oggi non esisterebbe più l’Ucraina, non ci sarebbe più alcuna persona viva”. L’inquilino di via XX settembre racconta della sua visita a Kiev – dove ha ribadito ancora una volta l’appoggio al presidente Volodymyr Zelensky -, di quei monitor che “ogni giorno”, da oltre mille giorni, intercettano droni, bombe e colpi di artiglieria.
“Se tutti smettessimo di aiutare l’Ucraina cosa succederebbe? – si chiede il ministro -. Che i quattromila colpi di artiglieria che cadono ogni giorno sarebbero caduti sui loro bersagli. Che oltre le 300 bombe di aereo sganciate ogni giorno, che gli oltre 12 mila droni, avrebbero raggiunto i loro obiettivi. Sì, forse avremmo raggiunto la pace, perché non ci sarebbe più l’Ucraina, senza più alcuna persona viva. Avremmo raggiunto la pace che si trova anche nei cimiteri. Noi, invece, abbiamo pensato che fosse giusto impedire tutto questo”.
L’undicesimo pacchetto, il cui contenuto resta secretato così come avvenuto per i precedenti, servirà per “continuare a dare sostegno all’Ucraina al fine di creare finalmente le condizioni per un cessate il fuoco e aprire un confronto diplomatico necessario per raggiungere una pace duratura”, sottolinea il ministro. “Kiev – sottolinea – è stata costretta a ridurre a tre mesi l’addestramento delle reclute per sopperire alla morte dei militari e tutto questo con conseguenze drammatiche. A nessuno di noi piace la guerra. Abbiamo dato fin dall’inizio la nostra disponibilità a essere presenti quando ci sarà la pace, ad appoggiare in qualunque modo il percorso di pace e siamo qui a ribadirlo”.
Crosetto spera che questa sia “l’ultima volta” che si presenta davanti al parlamento per chiedere l’autorizzazione all’invio di aiuti. “Vorrebbe dire che la guerra sarà finita – spiega -. Quello che portiamo in parlamento è un modo per aiutare l’Ucraina a difendersi, non un modo per aiutare la guerra a proseguire. Noi vogliamo che la guerra finisca domani mattina. Questa guerra sta segnando la nostra vita, le economie, il futuro. Abbiamo l’obbligo di discernere, di vedere dove c’è il bene e dove c’è il male, qui c’è in gioco il futuro delle nostre nazioni. Al Senato chiedo di continuare a fare quello che abbiamo fatto per due anni e mezzo – conclude -, aiutare a difendersi un popolo che, come il nostro, ha il diritto di difendere la propria libertà e la propria vita”. Domani il ministro riferirà anche alla Camera prima di poter dare il via libera alla proroga degli aiuti fino al 31 dicembre 2025. ANSA