Nessuna autopsia sul corpo di Patrizio Donati, il veterinario di 72 anni trovato morto dalla moglie nel giardino della sua casa a Cerro Maggiore (Milano), sbranato da due dei suoi 12 alani (non cinque come era stato comunicato inizialmente). A deciderlo la procura di Busto Arsizio che indaga sull’accaduto e che ha disposto la restituzione della salma ai famigliari per le esequie. E mentre Milano è sotto shock, perché Donati era molto noto nell’ambiente come giudice di vari concorsi cinofili e come gestore di un allevamento tanto che era soprannominato “il re degli alani”, i sanitari di Ats preleveranno due dei suoi cani per metterli in osservazione.
La ricostruzione più plausibile, come riporta Il Giorno, sarebbe la seguente: il veterinario sarebbe stato aggredito e sbranato da due dei suoi 12 alani mentre ne curava uno malato nella struttura dove li allevava dietro casa. Il suo corpo, intorno alle 15 del 19 gennaio, era stato trovato dalla moglie, nel cortile che si affaccia sui recinti, tutti aperti, dove riposano i cani.
L’uomo presentava profonde ferite al collo e alla testa compatibili con dei morsi di animale. In particolare, due dei suoi alani, all’arrivo dei soccorsi, mostravano vistose macchie di sangue. Nonostante l’intervento tempestivo dei sanitari del 118, giunti sul posto in codice rosso con ambulanza e automedica, il veterinario è stato dichiarato morto a causa dei gravi traumi riportati. Ogni tentativo di rianimazione si è rivelato inutile. tgcom24.mediaset.it