L’argomento principe, ultimamente, è il “nuovo codice della strada” e si legge e ascolta di tutto, sul tema. Persino riguardo al consenso informato che il “poliziotto-non-sanitario” dovrebbe fornirci prima di somministrare il famoso tampone salivare (che poi non si pretese mai a fronte dell’alcol test, ma questa è un’altra storia, senza documentarsi sulle conseguenze dell’incauto agire a fronte di un beneficio solo apparente: le conseguenze della toppa sarebbe peggiori di quelle del buco). No, il problema è un altro ed è inutile girarci attorno.
I test usati sono dei TAMPONI e siccome a pensar male si fa peccato ma spesso ci si prende, è possibile pensare che in atto vi sia una ennesima tracciatura dei nostri dati sanitari e la possibilità di avere campioni di DNA della popolazione in modo semplice. A cosa può servire? Pandemenza docet!
Ma detto ciò, quello che davvero deve mettere tutti in allarme è un’altra cosa: IL NUOVO CODICE DELLA STRADA È FUNZIONALE ALLA CREAZIONE DELLE SMART CITY ed è il solo vero e concreto pericolo da fronteggiare. È evidente che, privare gli Italiani della convivialità a tavola -che sia al ristorante o a cena a casa di amici- è come snaturare la nostra stessa essenza perché radice culturale profonda. E l’italiano due bicchieri di vino, a cena, li beve volentieri in compagnia di buon cibo e belle persone, senza per questo essere un irresponsabile se poi si mette alla guida per tornare a casa. Di fatti, quale percentuale di incidenti è mai stata determinata dagli eccessi di alcol di un padre di famiglia, dopo una cena e un paio di bicchieri? Direi assolutamente esigua.
Si parlava, infatti, delle famose “stragi del sabato sera” proprio in riferimento a ben altro uso smodato di alcol, nelle serate brave! E dunque perché stringere il cappio attorno alla patente del buon padre di famiglia, proprio ora? Nell’epoca post prove generali di lockdown, ripristino zone rosse nei centri storici delle città italiane in nome della onnipresente “sicurezza collettiva” che non può mai mancare e delle crescenti aree a ZTL funzionali, a loro volta, all’avvento definitivo delle smart city o città dei 15 minuti, ecco che arriva il nuovo codice della strada a dare una mano ai progetti di “libertà condizionata” a cui vorrebbero destinarci, qualunque sia il governo in carica.
Perché non tutto quello che è EMERGENZA assume la veste dell’eclatanza, come fu per lo scoppio dell’era covid-19: dopo un lustro poco illustre, ora siamo nel vero Truman Show, qullo in cui le vere emergenze sono silenziose, passano inosservate, rapiscono le nostre libertà senza dar modo -ai più- di rendersene conto, quelle emergenze per le quali si ha l’illusione persino di scegliere una strada alternativa, senza accorgersi che è invece un percorso indotto e obbligato.
E così, il padre di famiglia bollito (come la famosa rana!) senza alcuna consapevolezza, sceglierà di andare a cena in uno dei ristoranti del quartiere (scommettiamo che ne fioriranno di nuovi in ogni Comune?) o dagli amici raggiungibili a piedi o al massimo a bordo di un ecologicissimo tram (ne stanno predisponendo sempre di nuovi in tutte le città perché eco-sostenibili!… è l’Europa che ce lo chiede… è un atto d’amore e simili corbellerie a cui ci hanno abituato e, in molti, addomesticato. Ed ecco fatto che nel recinto smart della nostra città ci saremo rinchiusi da soli, consegnando le chiavi della libertà al nemico invisibile, onnipresente.
Tra breve, i nostri ragazzi, alla maggiore età non chiederanno più di prendere la patente, che sarà considerata inutile, antiecologica, poco pratica e persino pericolosa.
Quindi, se pensiamo al nuovo codice della strada cerchiamo di guardare oltre il dito e puntiamo solo alla luna: lì sta la nostra libertà e la nostra capacità di non arrendersi a diventare animali da zoo o da fattoria, fate voi. La vera emergenza è l’assenza di una emergenza apparente, se si capisce questo si è compreso tutto e allora sì che resteremo vigili ma non in attesa di farci bollire senza neppure accorgercene, vigili ma dissenzienti e reattivi. Questo è il solo futuro che può spettare ai resistenti e ai valorosi dissenzienti: la consapevolezza resta sempre la madre della nostra amata Libertà.
Manola Bozzelli – vicepresidente Arbitrium PSG