23 ago. (TMNews) – In Siria si è giunti “a un punto di svolta” e nella comunità internazionale è fortemente sentito “il senso di urgenza, la necessità di accelerare i tempi per fermare il conflitto” e consentire al Paese di “voltare pagina”.
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Lo ha sottolineato oggi il ministro degli Esteri italiano, Giulio Terzi, in un lungo intervento su ‘Repubblica’ intitolato ‘Preparare un futuro senza Assad‘.
“La posta in gioco è molto alta”, ricorda il capo della diplomazia italiana, “e include la nostra ‘responsabilità di proteggere’ e la stabilità regionale”. Il titolare della Farnesina osserva come il regime di Bashar al Assad sia ricorso “al tentativo di regionalizzare la crisi alimentando scontri al confine con Giordania, Libano e Turchia”. La liberazione del popolo siriano e una maggiore distensione regionale vanno quindi “di pari passo”: secondo Terzi, “è sempre più evidente che solo una Siria unita e democratica può diventare un fattore di rassicurazione e stabilità per l’intero Medio Oriente”.
Viceversa, avverte il ministro degli Esteri, “una transizione democratica incompiuta condannerebbe la Siria a una instabilità prolungata che lascerebbe il campo libero alle interferenze esterne da parte di forze interessate al coas permanente (è il caso dei gruppi terroristici) o alla modifica in chiave egemonica degli equilibri regionali (Iran)”.
Senza tralasciare, aggiunge, “il pericolo della proliferazione di armi di distruzione di massa”, con la Siria che possiede il maggior arsenale di armi chimiche e biologiche in Medio Oriente.