Milano, studente massacrato di botte e rapinato: marocchino condannato a 7 anni

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Condannato a 7 anni di carcere con rito abbreviato uno degli aggressori dello studente che lo scorso settembre era arrivato a Milano per il test di ammissione all’università

Lo ha deciso il gup di Milano, Alberto Carboni, che ha optato per una pena di molto superiore rispetto a quanto chiesto dalla pm Ilaria Perinu, pari a 4 anni e 4 mesi. Il giudice, inoltre, ha rigettato la richiesta di abbreviato condizionato per gli altri due aggressori, mandandoli a processo.

Il pestaggio in stazione

Il giovane era stato picchiato e rapinato alle 8 del mattino in Stazione Centrale. Erano i primi giorni di settembre. Il 20enne era appena arrivato a Milano, diretto in università per il test di ingresso quando è stato accerchiato e aggredito. Il branco gli ha strappato una collanina, un orecchino e un orologio. Poi gli ha aperto lo zaino rubando un pantaloncino, un caricabatterie e delle cuffie.

Il giovane era al telefono con suo padre, per rassicurargli che il viaggio era andato bene: arrivava dalla Puglia. È stato proprio lui ad allertate le forze dell’ordine. Nel frattempo, nonostante le botte, il 20enne ha raggiunto l’ateneo per sostenere l’esame. I poliziotti erano riusciti a individuare i malviventi: tre uomini di 20, 34 e 50 anni, tutti cittadini marocchini con precedenti e tutti già noti dagli agenti perché fermati più volte in zona Centrale. Decisivo è stato anche l’aiuto di un vigilante Atm che ha segnalato agli investigatori tre persone in fuga, poi individuate attraverso le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza della metro.
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