Volodymyr Zelensky apre al cessate il fuoco tra Ucraina e Russia nella guerra in corso da oltre 1000 giorni
Il presidente ucraino pone come condizione la garanzia che i territori controllati da Kiev vengano posti “sotto l’ombrello della Nato”. Questa situazione, dice in un’intervista a Sky News, gli consentirebbe di discutere il recupero degli altri territori “in modo diplomatico”.
L’ingresso nella Nato costituirebbe una svolta radicale perché garantirebbe alle regioni non occupate della Russia di uscire totalmente dal mirino di Vladimir Putin e porrebbe fine “alla fase calda della guerra” se l’invito stesso della Nato rappresentasse un riconoscimento dei confini ucraini a livello internazionale. Zelensky, quindi, sarebbe disposto ad accettare l’esclusione dei territori occupati dalla Russia dall’intesa, almeno per una fase iniziale.
La svolta di Zelensky
“Se vogliamo fermare la fase calda della guerra, è necessario che i territori dell’Ucraina sotto il nostro controllo finiscano sotto l’ombrello della Nato”, dice il presidente. “Dobbiamo fare in fretta. E poi, l’Ucraina potrà recuperare i territori occupati per via diplomatica”, afferma riferendosi alle regioni di Kherson, Zaporizhzhia, Luhansk e Donetsk parzialmente controllate da Mosca e considerate annesse da Putin.
In questo quadro, e con questo perimetro ‘regolamentare’, il cessate il fuoco servirebbe a “garantire che Putin non tornerà alla carica” per conquistare altri territori ucraini. La Nato dovrebbe “immediatamente” compiere il passo, “altrimenti lui ci riproverà”. Adnkronos