È il giorno lo sciopero generale di otto ore proclamato da Cgil e Uil contro la Manovra. Si fermano i lavoratori di tutti i settori, pubblico e privato, a eccezione delle ferrovie. Salvo i servizi minimi essenziali, sono a rischio stop per tutto il giorno fabbriche, scuole, sanità, poste, uffici pubblici, giustizia e negozi. Per i trasporti la protesta è stata ridotta a quattro ore. “Vogliamo rivoltare come un guanto questo Paese. C’è un tentativo serio di svolta autoritaria, il governo vuole mettere in discussione il diritto di sciopero“, ha tuonato il segretario della Cgil Maurizio Landini.
“Noi vogliamo rivoltare come un guanto questo Paese e per farlo c’è bisogno della partecipazione di tutte le persone. La rivolta sociale, per noi, significa proprio dire che ognuno di noi non deve voltarsi da un’altra parte di fronte alle ingiustizie, anzi, deve passare l’idea che il problema mio è il problema di tutti e che solo mettendoci insieme possiamo cambiare questa situazione. È una giornata di mobilitazione come da tempo non si vedeva. Oggi inizia un percorso di mobilitazione per rivoltare come un guanto questo Paese”. Così il leader della Cgil Maurizio Landini a margine della manifestazione per lo sciopero a Bologna.
Alla vigilia si è consumato lo scontro tra Matteo Salvini e sindacati sulla precettazione. Il Tar ha respinto uno dei ricorsi ma, per ora, non quello di Cgil-Uil. “Applichiamo la legge e i due sindacati non si sono adeguati”, ha affermato il Garante.
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