Corvetto a ferro e fuoco, Sala: “Milano resterà città accogliente”

Corvetto a ferro e fuoco Milano

Dopo un lungo e imbarazzante silenzio, dopo notti di scontri, dopo che la città di cui è sindaco veniva messa a ferro e fuoco, ecco che Beppe Sala parla di quanto accaduto al Corvetto, il quartiere di Milano al centro delle cronache per le rivolte in seguito alla morte di Ramy Elgami, il 18enne di origini egiziane morto cadendo dal motorino mentre fuggiva dai carabinieri.

“Ho apprezzato molto le parole del padre di Ramy e della fidanzata. Li rintracceremo per invitarli a Palazzo Marino”, ha premesso Beppe Sala a margine di un evento a Milano parlando del ragazzo rimasto ucciso in un inseguimento con i Carabinieri al Corvetto. “Quello che è successo ci richiama alla nostra attenzione ma non ci fa deviare rispetto alla nostra rotta”.

Dunque, subito un passaggio surreale: il primo cittadino meneghino che fa? Presto detto: accusa la destra. “Capisco che alla destra piaccia fomentare queste situazioni ma sono qui oggi per continuare a dire che Milano resterà una città accogliente, che noi facciamo un bagno di realismo e nel realismo le migrazioni ci sono sempre state e sempre ci saranno. Ma le regole vanno rispettate”. Insomma, la città viene messa a ferro e fuoco, la polizia continua a denunciare situazioni ingestibili e secondo Sala il punto saliente è che alla destra piace “fomentare queste situazioni”.

Tant’è, secondo Sala “il Corvetto è un quartiere delicato, ne siamo consapevoli, ma ci stiamo lavorando attraverso tante associazioni. A slogan non si va da nessuna parte. Certo che siamo preoccupati ma al contempo sappiamo che certe situazioni fanno parte anche della complessità del mondo che viviamo”. Già, le rivolte farebbero parte della “complessità del reale”.

A chi gli ha chiesto se mancano progetti di aggregazione, ha risposto: “Non c’è dubbio. Questa è una nostra responsabilità perché spesso i quartieri più problematici sono anche i quartieri in cui ci sono meno luoghi in cui accogliere e cercare di integrare e convincere queste seconde e terze generazioni che sono deluse da aspettative che avevano. Serve maggiore presenza nei quartieri ma su questo ho la coscienza a posto perché il lavoro che stiamo facendo sulla polizia locale dimostra che a occhi attenti ci sono più vigili in strada”, ha rimarcato. Insomma, tutto bene, o quasi.
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