In un contesto di crescente pressione militare nel conflitto tra Ucraina e Russia, Francia e Regno Unito stanno valutando l’ipotesi di inviare truppe in Ucraina
Secondo quanto riportato da Le Monde, i due Paesi stanno esplorando una cooperazione rafforzata per la sicurezza europea. Una fonte militare britannica ha dichiarato: “Sono in corso discussioni tra Regno Unito e Francia sulla cooperazione in materia di difesa, con l’obiettivo di creare un nucleo di alleati concentrato sull’Ucraina e sulla sicurezza europea in generale”.
Le riflessioni arrivano in un momento critico: l’Ucraina è sotto pressione nel Donetsk, mentre la Russia risponde agli attacchi con missili avanzati, alcuni dei quali definiti capaci di colpire “ogni punto in Europa”. Il dibattito sull’intervento diretto delle truppe europee si fa sempre più attuale, anche alla luce dell’imminente insediamento di Donald Trump come nuovo presidente degli Stati Uniti, che potrebbe ridurre il sostegno americano a Kiev.
L’Italia esclude l’invio di soldati
Di fronte alle ipotesi di intervento militare discusse da Francia e Regno Unito, l’Italia ha ribadito la propria posizione. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha dichiarato: “Noi non invieremo nessun soldato a combattere in Ucraina. Aiutiamo politicamente, finanziariamente, militarmente l’Ucraina inviando materiale militare, ma non manderemo soldati italiani”. Tajani ha inoltre sottolineato la necessità di evitare un’escalation del conflitto, criticando il coinvolgimento di soldati stranieri arruolati dalla Russia, come nordcoreani e houthi, evidenziando le gravi responsabilità assunte dal Cremlino. L’Italia, dunque, si concentra sul supporto indiretto senza coinvolgimento sul campo.
La Germania rafforza i piani di difesa civile
Mentre Londra e Parigi discutono l’eventuale invio di truppe, la Germania adotta un approccio diverso, focalizzandosi sulla protezione della popolazione civile. Il ministero degli Interni tedesco sta preparando un piano per identificare e digitalizzare un elenco di rifugi antiatomici, comprendendo stazioni ferroviarie sotterranee, parcheggi e edifici statali. Un portavoce ha annunciato lo sviluppo di un’app mobile per aiutare i cittadini a localizzare rapidamente i rifugi in caso di emergenza.
Oltre ai 579 bunker esistenti, risalenti alla Seconda guerra mondiale e alla Guerra Fredda, Berlino sta incoraggiando i cittadini a trasformare scantinati e garage in rifugi domestici. Secondo la Frankfurter Allgemeine Zeitung, il governo ha avviato il “Piano d’operazione Germania”, un documento strategico di 1.000 pagine che dettaglia la protezione di infrastrutture critiche e il supporto logistico per le forze NATO. Con 84 milioni di abitanti, la Germania si prepara a diventare un centro logistico chiave per il trasferimento di truppe e risorse, in caso di un’escalation del conflitto sul fianco orientale dell’alleanza atlantica.
https://notizie.tiscali.it