Cerimonia di consegna del Premio Oriana Fallaci 2024

Cerimonia di consegna del Premio Oriana Fallaci 2024

Si svolgerà sabato 23 novembre 2024 alle ore 15:30, nella splendida cornice dell’Hotel Terme Marine Leopoldo II, immerso nella pineta fronte mare di Marina di Grosseto, la Cerimonia di Consegna del Premio Oriana Fallaci.

Il Premio, giunto alla 18° edizione, è stato fondato da Armando Manocchia, presidente del Comitato ‘Una Via Per Oriana’,  e viene assegnato a giornalisti, scrittori e autori che si siano significativamente distinti attraverso articoli, interviste, opere teatrali e cinematografiche; nonché per i processi che riguardano il mondo islamico e le sue problematiche relative ai rapporti con l’occidente; che siano testimonianza dei temi della pace, dell’affermazione dei diritti sociali, civili, universali dell’uomo; e per aver contribuito a mantenere vive quelle coscienze che Oriana Fallaci ha continuato a risvegliare da Giornalista con le Sue interviste – di cui è stata Maestra – e da Scrittore con i Suoi libri.

Il “Premio”, è un’opera d’arte in vetro di Murano realizzata dall’artista scultore Alessandro Mandruzzato. L’opera, realizzata in esclusiva per il “Premio Oriana Fallaci”, rappresenta uno ‘scrittore libero’ ed è raffigurata da un calamaio, posato su di un piano su cui è scritto un pensiero di Oriana, e una penna d’oca imbevuta nel calamaio, con in cima una splendida farfalla intenta a spiccare il volo.

Il Premio ad un generale potrebbe apparire una sorta di forzatura se si pensa che per tutta la sua vita, professionale e non, Oriana Fallaci è stata sempre una figura indipendente e lontana anni luce da un rigoroso e asettico rispetto delle gerarchie, figuriamoci poi di quelle in divisa.
Tuttavia Roberto Vannacci rappresenta una lodevole eccezione per due motivi in particolare.
Il primo perché è un incursore e, come tale, alieno dai comportamenti e dai compromessi tipici delle più o meno alte sfere militari.
In secondo luogo perché, proprio come la Fallaci, soprattutto, nella parte ultima della sua esistenza professionale, ha subito una vera e propria campagna di denigrazione e di, oseremmo dire, infamia per quello che ha scritto.

Ma, a voler andare ancora più a fondo, troviamo anche una terza ragione che sta nell’aver avuto, entrambi, il coraggio e la consapevolezza, oltreché la capacità, di dire e di mettere nero su bianco quello che la stragrande maggioranza degli italiani ha sempre pensato.
Una dote non comune che possiedono soltanto coloro i quali amano la verità e la libertà e non temono di andare controcorrente e di inimicarsi la categoria speciosa e invidiosa degli intellettuali e dei giornalisti a un tanto al chilo che Oriana avrebbe così descritto:

«Ogni persona libera, ogni giornalista libero, deve essere pronto a riconoscere la verità ovunque essa sia, E se non lo fa, (è nell’ordine): un imbecille, un disonesto, un fanatico. E il fanatismo è il primo nemico della libertà di pensiero».

Ecco, quindi, perché conferiamo al generale di divisione Roberto Vannacci il premio che porta il nome di una donna e scrittore straordinario e indimenticabile.

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