Baby gang rapina uno studente 14enne: tre giovani davanti al giudice

rapina in treno

I tre vrebbero rapinato un minorenne che si trovava nel treno che ogni giorno trasporta i pendolari nella tratta che va da Padova verso Castelfranco

Misero il bottino, soltanto 20 euro: ma la paura per il ragazzino, che al tempo dei fatti aveva solo 14 anni, è stata tanta. Sono comparsi oggi 29 ottobre, di fronte al gup Carlo Colombo, i tre presunti responsabili della rapina avvenuta il 17 febbraio del 2022. Difesi dagli avvocati Alessandra Nava, Stefania Bertoldi e Giuseppe Pio Romano, il 23enne Y. L. il 22enne H.B. e il 21enne M.D., italiani di seconda generazione, sosterranno il processo in abbreviato che è stato aggiornato al prossimo 27 novembre.

Il ragazzino era stato accerchiato da tre bulli ventenni che lo hanno “inchiodato” al finestrino del treno e costretto a svuotare il portafoglio. Terrorizzato dalla “baby gang” aveva consegnato i 20 euro che c’erano dentro. «Se ne parli con qualcuno ti ammazziamo» gli avevano intimato i ragazzi più grandi, che confidavano quindi nell’impunità.

Tutto era successo nel breve arco di cinque minuti, tra le 14.25 e le 14.30. Il ragazzino sarebbe rimasto da solo nella carrozza, posizionata verso la coda del convoglio. La baby gang, probabilmente abituata a spadroneggiare sul treno e nelle stazioni, non si sarebbe lasciata sfuggire l’occasione di ottenere soldi facili e avrebbe sorpreso il 14enne alle spalle mentre il regionale attraversava le campagne di Vedelago.

In vantaggio numerico di tre contro uno lo avrebbero apostrofato con fare strafottente e quindi lo avrebbero accerchiato. Poi lo avrebbero schiacciato con violenza al finestrino, filmando tutto con un cellulare. A quel punto la presunta vittima non avrebbe avuto alternative se non tirare fuori il portafoglio dalla tasca del cappotto e consegnare ai tre i 20 euro che aveva. Y.L., H.B. E M.D. si sarebbero allontanati salvo ripensarci e chiedergli altri 5 euro. Non prima però di aver proferito l’ultima minaccia: gli avrebbero intimato di consegnare anche il cellulare. Ma lui non avrebbe acconsentito.

Spaventato il 14enne non ha denunciato subito la rapina alla polizia ferroviaria preferendo confidarsi con i genitori una volta arrivato a casa a Castelfranco. La querela scatta invece il giorno dopo e con essa partono le indagini da cui sarebbe emersa, attraverso l’analisi delle telecamere installate a bordo del treno, l’identità dei tre aggressori. Quando al 14enne vengono mostrate le foto non ha dubbi: sono proprio quelli che lo hanno rapinato.

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