Migranti in Albania, Nordio: “questione che non compete ai magistrati”

Carlo Nordio

La motovedetta della Guardia Costiera con a bordo i dodici migranti del centro italiano di permanenza per il rimpatrio è ripartita dall’Albania ed è in viaggio per Bari. Venerdì la sezione immigrazione del tribunale di Roma non ha convalidato il loro trattenimento all’interno del centro di Gjader. Approderanno in Puglia e, sebbene la loro richiesta di asilo sia stata già respinta, avranno 14 giorni di tempo per fare ricorso.

Nordio: “Questione di alta politica che non compete ai magistrati”

“La reazione della politica non è stata contro la magistratura, ma contro il merito di questa sentenza che non condividiamo e riteniamo addirittura abnorme”, ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, parlando con i cronisti a margine di un convegno a Palermo. “Non può essere la magistratura – ha aggiunto – a definire uno Stato più o meno sicuro, è una decisione di altissima politica. Prenderemo dei provvedimenti legislativi“.

“Se la magistratura esonda la politica deve intervenire”

“Se la magistratura esonda dai propri poteri attribuendosi delle prerogative che non può avere come quella di definire uno Stato sicuro deve intervenire la politica che esprime la volontà popolare – ha sottolineato il Guardasigilli -. Noi rispondiamo al popolo, se il popolo non è d’accordo con quello che facciano noi andiamo a casa. La magistratura, che è autonoma e indipendente, non risponde a nessuno e quindi proprio per questo non può assumersi prerogative che sono squisitamente ed essenzialmente politiche”.
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