Valentina Misseri: “È stato mio padre a uccidere Sarah”

Michele Misseri

Si torna a parlare del delitto di Avetrana e questa volta a fare tornare d’attualità la morte della quindicenne Sarah Scazzi, avvenuta il 26 agosto del 2010, è sua cugina

Non ha dubbi Valentina Misseri: a uccidere Sarah è stato il padre Michele. Lo ha sostenuto, rompendo così un lungo silenzio, in un’intervista a Farwest su Rai 3 e scagionando di fatto la madre Cosima Serrano e la sorella Sabrina che per la morte della giovanissima sono in carcere condannate all’ergastolo. Il padre Michele, invece, da febbraio è un uomo libero visto che ha scontato la sua pena di otto anni per concorso in soppressione del cadavere.

“Ci ha provato con Sarah”

Valentina, l’unica della famiglia Misseri a non essere stata coinvolta nella vicenda giudiziaria, dice di aver capito che il responsabile era il padre “già da quando ha fatto ritrovare il corpo” di Sarah. Il motivo per cui il padre avrebbe strangolato la cugina, secondo Valentina, è che “ci ha provato con Sarah. Giustamente lei si è rifiutata. E forse lì mio padre ha temuto che Sarah l’avrebbe raccontata a noi anche per salvarsi o per scappare. Quindi secondo me lui è lì che poi l’ha voluta zittire, l’ha voluta zittire per sempre”. Lo stesso padre della donna, Michele, a distanza di 14 anni dal delitto continua, inascoltato, ad auto-accusarsi di essere stato lui ad uccidere Sarah.

La verità di zio Michele

In un’anticipazione del servizio de Le Iene, in onda domenica 13 ottobre su Italia 1 spiega la sua versione e conferma la testi della figlia Valentina. “Volevo violentare Sarah – dice Michele Misseri – ma non sono riuscito. L’ho molestata qui nel garage, volevo continuare ma poi non l’ho più fatto. Sotto il fico l’ho spogliata ma poi non l’ho fatto più e l’ho rivestita. Erano due anni che non avevo rapporti sessuali con mia moglie, io dormivo nella sdraio, lei nel letto matrimoniale”.

Gli abusi subiti da Misseri da piccolo

Nell’intervista Misseri ammette di aver tentato di abusare di Sarah anche dopo la sua morte e racconta di abusi subiti da bambino: “Quando avevo sei anni mio padre mi portò in una masseria a fare il pastorello. Lì mi hanno violentato. Non l’ho mai detto a nessuno. E se l’avessi fatto sarebbe stato peggio. Erano due, padre e figlio, e io avevo circa sei anni. Mio padre non mi ha mai difeso perché io non potevo parlare, ma aveva capito qualcosa perché ci lavava le mutandine e vedeva. Neanche mia moglie e le mie figlie lo sapevano”

Parlando di sua figlia Valentina, ha detto, per lei “sono un assassino e anche un pedofilo” ed ha ribadito: “Sono io l’assassino di Sarah. Non mi credono perché mi hanno fatto cambiare le versioni, non le ho cambiate io, me le hanno fatte cambiare“.
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