Manovra, verso tagli ai Ministeri per 4 miliardi

Giorgetti

“Le persone fisiche e le imprese non hanno niente da temere. Sarà una manovra equilibrata”. Il Ministro dell’economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti rassicura queste categorie precisando che non sarà ad esse che saranno chiesti sacrifici. Che invece dovranno fare Ministeri e enti pubblici. Intervenendo ad una iniziativa di FdI “Far crescere insieme l’Italia” il Ministro annuncia una spending review consistente, parla di “tagli significativi a ministeri e enti pubblici” aggiungendo ironicamente “se nessuno si offende”.

In questi giorni i tecnici del Ministero macinano simulazioni e tabelle per far quadrare i conti. Operazione non facile e il tempo stringe, considerando che il Documento programmatico di bilancio (Dpb) deve essere trasmesso a Bruxelles entro la mezzanotte del 15 ottobre (termine comunque non perentorio). Il Consiglio dei Ministri per l’esame del Documento, ha riferito Giorgetti, si riunirà lo stesso giorno, non prima delle 20.

I Ministeri, dunque, saranno chiamati a dare un contributo importante per il reperimento di risorse per finanziare le misure espansive della manovra per circa 25 miliardi. Si parlerebbe con sempre più insistenza di tagli 2025 per complessivi 4 miliardi (3 agli stanziamenti di bilancio e 1 miliardi sui residui passivi).

I tagli dovrebbero essere ancora più incisivi negli anni successivi

Per gli enti territoriali si profilerebbero riduzioni delle risorse per circa 600 milioni nel 2025 e una cifra più elevata, intorno a 1,5 miliardi nel 2026. Ma per le Regioni i ‘sacrifici’ saranno compensati da aumenti dei fondi per la sanità.Il puzzle si va componendo. Gli ‘spazi di bilancio’ da utilizzare valgono 9 miliardi di euro, ulteriori 5-6 miliardi vengono dal fondo per l’attuazione delle delega fiscale e dal fondo per la riduzione della pressione fiscale nel quale vengono trasferite le maggiori entrate strutturali dalla lotta all’evasione.

I tagli di spesa nel 2025 sono previsti in circa 4,6 miliardi tra ministeri e enti

Alla voce definita genericamente ‘altre misure’ sono attribuiti circa 7 miliardi, risorse ancora da dettagliare. Potrebbero rientrare in questo capitolo l’avvio del riordino delle tax expenditure, il ‘contributo’, come lo definisce Giorgetti, alle imprese che hanno realizzato grandi profitti dalla favorevle situazione di mercato (banche, assicurazioni, difesa, energia) un inasprimento della tassa sui colossi del web. Anche l’annunciato allineamento delle accise con l’aumento per quella del gas e la diminuzione per quella della banzina potrebbe portare maggiore gettito, anche se il Ministro oggi ha tenuto a precisare che sarà un’operazione “graduale, neanche percepibile”.

Il tema della tassazione globale digitale è stato affrontato anche in un incontro che Giorgetti ha avuto oggi al Mef con il Segretario al Commercio Usa, Gina Raimondi. (askanews)