Autostrade, un incubo italiano

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di Daniele Trabucco – L’associazione “Altroconsumo” ha svolto, alcuni mesi fa, un’indagine molto seria ed accurata dalla quale emerge che, da Nord a Sud, si trova, lungo la rete autostradale italiana, in media un cantiere ogni 09 Km. A questo dato si aggiungano, da luglio 2024, gli aumenti sulle tariffe del Telepass e, da gennaio scorso, i consueti incrementi dei pedaggi pari ad un 2,3% in piú rispetto al 2023.

Va ricordato che l’adeguamento delle tariffe é espressamente contemplato nel decreto−legge n. 215/2023 convertito, con modificazioni, nella legge ordinaria dello Stato 23 febbario 2024, n. 18 (c.d. “decreto milleproroghe 2024”).

Ora, nel disegno di legge “concorrenza” (uno degli obiettivi per ottenere la settima rata del PNRR), approvato dal Consiglio dei Ministri il 26 luglio 2024, é previsto che una parte dei pedaggi (la componente per gli oneri integrativi, il c.d. “extragettito”) finisca direttamente nelle casse dello Stato. Si tratta, secondo il Ministro per le Infrastrutture ed i Trasporti, nonché Vice-Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Salvini (Lega), di uno strumento per realizzare opere pubbliche e tenere sotto controllo i pedaggi.

Sul punto, tuttavia, non solo non manca la preoccupazione per la tenuta dei conti pubblici, che corre il rischio, come sempre, di ripercuotersi sui cittadini, ma pure, nonostante la contrarietà dei concessionari, la previsione di un indennizzo da corrispondere all’automobilista, ad esempio in caso di tratto autostradale bloccato etc. Infine, chi assicura che i concessionari non intervengano sulla componente della tariffa autostradale inerente alla manutezione ordinaria? In altre parole, pura utopia.

A questo bisogna assolutamente aggiungere l’arroganza e la prepotenza dei monopolisti gestori che, diversamente da sempre, da qualche anno, per fare i lavori e risparmiare tempo e denaro, chiudono tratti autostradali senza neanche dare preavviso, costringendo gli utenti a percorsi alternativi su strade locali dove spesso neanche il navigatore è in grado di fornire asistenza, con notevoli perdite di tempo, senza che il pedaggio subisca variazioni. L’altra sera da Treviso a Imola ho trovato il tratto Boara Rovigo chiuso. A Bologna Arcoveggio la direzione per Ancona era chiusa, come chiuso era anche il casello di Imola.

Daniele Trabucco – Costituzionalista