Ristorante con 270 kg di carne “ignota” e scaduta, ragnatele e blatte

NAS ristorante

Nessuna indicazione sulla provenienza della carne, rimasta quindi “ignota”: non c’erano le indicazioni necessarie sulla tracciabilità dei prodotti (in parte anche scaduti). E poi condizioni igienico-sanitarie a dir poco precarie: sporcizia, blatte anche nella cucina, ragnatele in diversi ambienti del locale. Un ristorante “da incubo”. Sul posto, nel Parmense, sono intervenuti i carabinieri specializzati per la tutela della salute e gli ispettori dell’azienda sanitaria. Ora l’attività è stata sospesa, con effetto immediato.

Nell’ambito delle attività di controllo per la prevenzione e il contrasto della diffusione della peste suina africana, i carabinieri del Nucleo antisofisticazioni e sanità (Nas) di Parma hanno recentemente effettuato un’ispezione igienico-sanitaria in un ristorante in provincia di Parma, nella zona della Val di Taro. Tra gli obiettivi del controllo c’era quello di verificare l’eventuale presenza di carni suine non debitamente tracciate, che potrebbero costituire una fonte di pericolo per la diffusione della peste suina africana. Sebbene non siano state rinvenute carni suine non tracciate, i carabinieri hanno riscontrato altre irregolarità. Il nome del locale non è stato fornito.

I prodotti alimentari sequestrati e la sporcizia

In particolare, i militari hanno sequestrato 270 chili di prodotti alimentari vari, tra cui carne, selvaggina (non suidi) e salumi, che risultavano in parte privi di tracciabilità e in parte scaduti. Il valore commerciale dei prodotti sequestrati è stimato in circa seimila euro. Come avviene in questi casi, il cibo sequestrato verrà distrutto, vista la sua possibile pericolosità per la salute degli ignari clienti del ristorante. Le criticità igienico-sanitarie all’interno dei locali dell’attività erano particolarmente gravi: è stata rilevata la presenza di blatte, anche nella cucina, sotto i piani di lavorazione. È stata inoltre riscontrata una diffusa sporcizia, con la formazione di ragnatele nei vari ambienti. Un’ulteriore criticità ha riguardato l’omessa predisposizione dell’elenco delle sostanze o ingredienti che possono provocare allergie o intolleranze alimentari.

Sospensione immediata dell’attività

A fronte delle irregolarità riscontrate, al legale responsabile sono state comminate multe per un totale di 4.500 euro. Vista la gravità delle condizioni igieniche riscontrate, su richiesta dei carabinieri del Nas sul posto è intervenuto anche il personale dell’azienda sanitaria locale di Parma, che ha disposto la sospensione immediata dell’attività. Per l’omessa predisposizione dell’elenco degli allergeni, i militari hanno emesso una diffida, che impone al responsabile dell’attività di regolarizzare questa mancanza entro i termini stabiliti.
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