Sanija Ameti, membro del comitato direttivo dei Verdi liberali di Zurigo, musulmana, è finita nell’occhio del ciclone dopo condiviso delle immagini che la ritraggono con una pistola mentre prende di mira un’immagine di Maria e Gesù, postata con tanto di «buchi».
Come scrive il Corriere del Ticino, Nicolas Rimoldi, presidente del movimento Mass-voll, ha annunciato che presenterà una denuncia penale contro Sanija Ameti. L’accusa è di aver violato la libertà di religione. Chiunque insulti o derida pubblicamente le convinzioni religiose altrui o «profani» oggetti di venerazione religiosa, ha spiegato, può essere multato.
Rimoldi ha parlato altresì di un chiaro appello alla violenza: «Immaginatevi se nel 2021 avessi sparato su un’immagine di Alain Berset» le sue parole. «La Fedpol si sarebbe presentata alla mia porta. Non dobbiamo tollerare la violenza e l’odio».
I Verdi liberali – scrive ancora il Corriere del Ticino – si sono distanziati da quanto pubblicato da Ameti. Dichiarando altresì di condannare «ogni forma di violenza e di mancanza di rispetto nei confronti dei simboli religiosi e delle religioni stesse». «Il post di Sanija Ameti su Instagram non rispecchia i valori dei Verdi liberali, né nel tono né nel contenuto» ha spiegato Nora Ernst, co-presidente dei Verdi liberali di Zurigo. «Per noi è molto importante avere relazioni pacifiche e rispettose, e questa pubblicazione sui social network non contribuisce a un dialogo rispettoso e costruttivo». Il partito, sia a livello cantonale sia sul piano nazionale, ha sottolineato su X di voler continuare a impegnarsi per «la tolleranza, il rispetto e le relazioni pacifiche».
Nel frattempo, Sanija Ameti si è scusata con il partito ha chiarito sempre Nora Ernst. Alla domanda se questa azione avrà delle conseguenze, la co-presidente tuttavia è rimasta sul vago: «Stiamo discutendo con lei». Su X, molti utenti hanno chiesto a gran voce le sue dimissioni, tra cui la zurighese Therese Schläpfer, consigliera nazionale dell’UDC, e Kathy Riklin, che ha fatto parte del Consiglio nazionale fino al 2019 per l’allora PPD (ora Centro).