Non esistono neppure nel medagliere ufficiale. Tre giorni fa, Ivan Litvinovich si è aggiudicato la medaglia d’oro del trampolino elastico. L’argento e il bronzo dei debuttanti cinesi Wang Zisai e Yan Langyu che gli hanno fatto compagnia durante la premiazione sono regolarmente registrati. Ma il vincitore assoluto non c’è. Non risulta. Consultando il bilancio ufficiale redatto dal Comitato olimpico internazionale, è anche impossibile sapere quale coppia è stata battuta dalle nostre Sara Errani e Jasmine Paolini nella finale del doppio femminile.
Come scrive il Corriere, erano le giovani russe Mirra Andreeva e Diana Snaider. Due ragazzine che sembravano sperdute in quello stadio dove il pubblico, anche quello di nazionalità non italiana, tifava espressamente contro di loro. Avessero vinto, gli sarebbe toccata la stessa sorte del bielorusso Litvinovich.
Una premiazione in incognito. Senza la bandiera del suo Paese, senza inno. L’unico suono era quello di una marcetta commissionata all’ultimo momento dal Cio per rappresentare i membri dell’AIN. Questa sigla è l’acronimo di Atleti Individuali Neutri, categoria che raccoglie i quindici membri della Federazione russa e i diciassette bielorussi che se la sono sentita di prendere parte ai giochi. Non rappresentano la loro nazione. Gareggiano a titolo personale. Ci sono, ma non devono apparire. Gli è stata proibita la sfilata durante la cerimonia inaugurale. […]